- Lazio che fatica ma la classifica è bellissima
- Serie D: il punto su Cassino e Sora
- Pronto riscatto Lazio: tre punti e alta classifica
- Cassino – Savoia 3-1: gli azzurri riconquistano la vetta
- Serie D: il punto su Cassino e Sora dopo la quinta giornata
- Cos Sarrabus – Cassino 0-1: decide Gomez
- Roma – Venezia 2-1: la domenica magica di Pisilli
- Torino – Lazio 2-3: per i biancocelesti la migliore prestazione di inizio campionato
- Cassino – Paganese 1-0: si sblocca Gomez
- Vjs Velletri – Pontinia 0-1: decisiva la rete di Mazza
Roma – Napoli 2-0… e sono otto.
Roma-Napoli: 2-0 Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi (81′ Marquinho), Totti (33′ Borriello), Gervinho (58′ Ljajic). A disp.: Skorupski, Lobont, Torosidis, Burdisso, Romagnoli, Taddei, Bradley, Ricci, Caprari. All.: Garcia.
Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos (45′ Cannavaro), Mesto; Behrami, Inler (82′ Dzemaili); Callejon, Hamsik, Insigne; Pandev (69′ Higuain). A Disp.: Rafael, Armero, Colombo, Fernandez, Radosevic, Zapata, Mertens. All.: Benitez.
Arbitro: Orsato di Schio
Marcatori: 49′ p.t. e 71′ rig.Pjanic (R)
Note: ammoniti: Pjanic, Benatia (R), Pandev, Callejon, Cannavaro, Inler (N); espulsi: Cannavaro (N)
Avanti il prossimo. Questo sembra dire la Roma dopo aver regolato 2-0 il Napoli in casa propria e conseguito l’ottava vittoria consecutiva in Serie A. Numeri impressionanti per la squadra di Garcia: 24 punti, 22 gol fatti, 1 subito, surclassati gli avversari incontrati fin qui sul risultato, rifilando a tutti almeno 2 gol di scarto. Ora sono 5 i punti che separano la terza in classifica, proprio il Napoli, in attesa del match tra Fiorentina e Juventus che, in caso di vittoria viola potrebbe già far pensare ad una mini fuga. Ad avere la meglio ieri su un ottimo Napoli é stata la forza delle individualità giallorosse. Finora ciò che ha fatto la differenza tra la Roma e le altre é stato proprio il fatto che in ogni partita é spiccato sul già ottimo collettivo, un singolo. In questo match é stato Pjanic che con due calci piazzati a chiuso la pratica. Il risultato finale di 2-0 fa pensare ad un match senza storie. Tutt’altro. HIGUAIN OUT – Senza ancora Zuniga, Benitez contava sul recupero del “pipita”, ma ad un’ora dal fischio d’inizio arriva la doccia gelata: Higuain non ce la fa, solo panchina per lui. FORMAZIONI – Roma per 10/11 titolare con Dodò che vince il ballottaggio con Torosidis per sostituire Balzaretti. Nel Napoli recuperato Albiol, Mesto terzino sinistro e Pandev punta centrale son le novità. IL MATCH – Il primo scossone del match lo da la Roma con un colpo di testa di De Rossi ben parato da Reina. Il Napoli prova a reagire ma mostra il fianco al contropiede micidiale giallorosso che libera Gervinho che di sinistro da posizione ravvicinata spara alto. Ritmi buoni con le squadre che si affrontano a viso aperto puntando a sfruttare le fasce. TOTTI STOP – Il capitano romanista è costretto ad abbondare il campo per un infortunio muscolare alla mezz’ora. La Roma si ritrova così senza il suo faro in campo e spaesata subisce il Napoli. É Pandev ad avere sul sinistro il colpo che gelerebbe l’Olimpico romanista. Castan sale in ritardo lasciando in gioco il macedone che tutto solo davanti a De Sanctis si fa ipnotizzare e poi De Rossi in ripiego salva a pochi centimetri dalla riga di porta. Il Napoli insiste e spreca una seconda occasione clamorosa. Insigne si libera bene in area di rigore per poi sprecare colpendo il palo esterno a botta sicura. Contro la prima della classe non puoi avere due occasioni del genere e non sfruttarle. CANNAVARO IN – Il match cambia con l’infortunio di Britos che lascia il posto al capitano napoletano. Entrare a freddo non é mai facile, specie se si deve far i conti con la velocità di Gervinho. Il calciatore ivoriano viene steso al limite, punizione e prima ammonizione per Cannavaro. MAGIC MOMENT PJANIC – Sugli sviluppi della punizione la Roma passa in vantaggio grazie alla traiettoria imparabile disegnata dal bosniaco. 1-0 alla fine del primo tempo. Nessun cambio ad inizio ripresa col Napoli intento a recuperare il match fin dalle prime battute. Garcia dopo Totti perde anche Gervinho dopo pochi minuti complicando e costringendo la Roma a non poter sfruttare il contropiede. La squadra é solidissima in difesa e Hamsik va vicino, neanche troppo, al pari con un sinistro da fuori area che colpisce l’incrocio dei pali esterno. Roma che soffre e colpisce. Cross in area per Borriello che prende il tempo furbamente a Cannavaro che lo abbraccia ingenuamente ed Orsato concede rigore e secondo giallo che significa espulsione per lui. Dal dischetto Pjanic batte nuovamente Reina chiudendo di fatto il match. A fine gara un Garcia incontentabile parla di “vittoria di Pirro” (anche se in questo caso l’impero romanista ha vinto la battaglia) contento per i tre punti si, ma preoccupato di aver perso Totti e Gervinho. Eguagliata la Juve di Platini per numero di vittorie consecutive iniziali in campionato, contro l’Udinese si cercherà di affiancare, in questa particolare statistica, la Juventus di Capello (un caso proprio dell’ultimo allenatore scudettato a Roma?) poi retrocessa nella stagione dello scandalo “calciopoli”. Fino a che in una visione iper ottimistica possa ritagliarsi uno spazio in solitario il 31 ottobre, nella notte di Halloween contro il Chievo Verona.
Luca D’Alessandro
LE PAGELLE
De Sanctis 7.5: Una sola reta subita in otto gare e lui oggi il suo gol lo segna su Pandev. Fortunato sul pano di Insigne (lo ripeto é una qualità). Preciso e sicuro su tutti gli altri interventi.
Maicon 7: Torna a disposizione del mister e sulla fascia destra si torna a volare. molto attento in difesa tenendo a bada Insigne. Nel secondo tempo si concede sortite offensive contraddistinte da tanta classe.
Benatia 7: Non ha Higuain da marcare, ma Pandev. Per lui non cambia nulla, contrasta e difende su tutti e tutto.
Castan 6.5: Commette un grave errore, salendo in ritardo, sull’occasione più pericolosa del Napoli. Nel resto della gara combatte su ogni pallone.
Dodo 6: Sufficienza di stima per il giovane brasiliano. Buona corsa e buona tecnica per lui. Ha voglia di mettersi in mostra e spesso eccede in pressing solitari in cui spreca energie preziose. Impreciso nelle diagonali, ma in progresso.
De Rossi 7.5: Un muro!! Salva in collaborazione con De Sanctis la porta giallorossa. S’immola su ogni tiro dalla trequarti romanista. Con la fascia da capitano al braccio si esalta ancora di più.
Strootman 6.5: Tutor di Dodo é limitato in fase offensiva. Lavoro sporco per lui, ma riesce a trovare due conclusioni molto pericolose dalla distanza.
Pjanic 8: Otto come le vittorie giallorosse. Magic moment per lui, dopo la qualificazione al mondiale con la Bosnia sforna una prestazione sontuosa. Garcia lo ha definito “il cuore del gioco della Roma”. La punizione con cui porta in vantaggio la squadra sembra esser stata suggerita all’orecchio o via telefono fate voi, da Diego Armando Maradona in tribuna. Lui ascolta il consiglio e trasforma. Specialista nei calci piazzati trasforma il penalty spiazzando Reina che dovrà dormire ancora col pigiama di Balotelli.
Florenzi 6.5: Va vicino al gol nel primo tempo strozzando a lato un destro dal limite. Non servito da Ljaic con un’autostrada davanti a se nel secondo tempo, svolge un lavoro tattico (guarda caso anche lui sulla fascia sinistra) importante.
Marquiinho s.v.
Gervinho 7: Come spezza in due le difese avversarie lui in questa Roma non riesce a nessuno. Sbaglia di sinistro un gol facile dopo pochi minuti. É decisivo nel procurarsi la punizione del gol dell’1-0. Esce per infortunio nel secondo tempo.
Totti 6: Doveva essere la sfida tra lui ed Higuain e invece per infortunio nessuno dei due é riuscito a lasciare il segno. La Roma senza di lui ha un momento di sbandamento e non riesce a trovare l’uomo per alleggerire la pressione del Napoli
Borriello 7: Entra con la voglia di spaccare il mondo. Porta un pressing, spesso vincente, feroce nella metà campo partenopea. Si procura il rigore che chiude il match.
Ljajic 6: Perde sempre il tempo per la giocata vincente. Assente a Milano fatica ad entrare nel match. Con il cinismo che lo aveva contraddistinto finora si sarebbe potuto togliere la soddisfazione personale del gol.
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