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Scuola dei Leoni. Domizi: “Qui si respira aria di professionismo”

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“Sono approdato alla Scuola dei Leoni tramite Angelo D’Angelo con il quale avevo già lavorato una decina di anni fa al Savio. Mi ha presentato il Presidente Claudio Peroni e da li è iniziata questa nuova storia” Parole di Paolo Domizi, istruttore dei 2007 della Scuola dei Leoni, che ricorda con noi com è iniziata la sua storia con il su nuovo club.

“Venivo da una stagione negativa al Bettini ed avevo promesso a mia moglie che mi sarei impegnato solo per qualcosa di veramente importante e quando Claudio e Angelo mi hanno spiegato di cosa si trattava e cosa sarei andato a fare, non ho avuto nessun dubbio”.

Paolo Domizi è sempre stato un tecnico abituato ad avere a che fare con i bambini, soprattutto in fascia Esordienti e Giovanissimi: dopo aver fatto esperienze con Savio, Lupa Frascati, Giardinetti, Lupa Castelli, Palestrina, Lazio, è arrivato alla Scuola dei Leoni. “Sì, che dire, mi trovo bene con i ragazzi che sono in piena fase evolutiva, dai quali si riceve tanto sia a livello affettivo che per il bagaglio d’esperienza che ti lasciano. Ognuno con le sue storie, ognuno con le sue paure… interagire con loro mi fa sentire ancora giovane con i sogni da tirare fuori dal cassetto. Qui alla Scuola dei Leoni mi hanno affidato gli Esordienti 2007, che con il mio staff, di ottimo livello, Maurizio Vannicelli, Gianluca Giulitti e il prof. Matteo Ippoliti, stiamo preparando per il salto nel mondo dell’agonistica”. Ottime le prime impressioni di mister Domizi all’arrivo nel club.

“Che si facesse sul serio l’ho percepito subito, vista la costante presenza del direttore Tecnico Andrea Sterbini, i confronti continui con il presidente, il fatto che nulla sia lasciato al caso, l’attenzione ai minimi dettagli, la richiesta d’impegno  allo staff, la costante, massima attenzione per i ragazzi… tutto questo con l’unico obiettivo di fornire un servizio serio e importante per chi sceglie la Scuola dei Leoni. Aria che avevo respirato alla Lazio, devo dire, aria di professionismo. Abbiamo peraltro svolto, nel tempo, diverse riunioni tecniche allo Stadio Stirpe con gli altri staff e con il Responsabile del Frosinone Alessio Mizzoni, per confrontarci e per correggere eventuali errori. Alessio Mizzoni anche adesso che stiamo fermi ci tiene sulla corda con Webinar a pioggia… (ride, ndr) e quest’aria di professionismo la respirano di converso anche i nostri stessi ragazzi quando vedono i dirigenti del Frosinone qui a Roma o quando vengono chiamati per delle partite di verifica con altri gruppi sempre Frosinone”.

Parlando dei bambini della Scuola dei Leoni, la qualità è alta. “Sì, solo qui a Roma abbiamo una quarantina di ragazzi divisi in due gruppi di buon livello con delle eccellenze che non sono passate inosservate. La qualità è alta e si vede durante le esercitazioni che proponiamo, che svolgono sempre ad alta intensità. Partendo dal 2vs2 iniziale che facciamo svolgere come attivazione per far sprigionare ai ragazzi l’energia accumulata durante la mattina seduti a Scuola. Dieci minuti ai quali loro tengono molto, e torna utile a noi perché aumenta la loro attenzione e fa svolgere con più enfasi gli esercizi successivi. Del resto abbiamo il compito di prepararli al prossimo anno quando saranno chiamati a coprire il campo 100×60 per 70 minuti, quindi devono imparare a viaggiare a velocità altissime e soprattutto a scegliere cosa fare  in frazioni di secondo”.

A causa dell’emergenza sanitaria, mister Domizi naturalmente non incontra da tempo i suoi ragazzi. “Non vedo l’ora di rivederli dal vivo, saranno cresciuti? saranno più ometti? chissà! Loro sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto, stanno perdendo mesi di gioventù, di spensieratezza, e lo stanno facendo senza troppe storie. Nel frattempo, per cercare di far sentire loro la nostra vicinanza, insieme al mio staff ci incontriamo con loro una volta a settimana. Hanno dei compiti da fare che il Prof. gli ha dato per mantenere un buon tono fisico, dunque parliamo di calcio a undici, con slide, con brevi filmati, per mostrare situazioni di gioco, che poi discutiamo insieme. Cerchiamo di tenerli su di giri nell’attesa di tornare in campo.

Come sto prendendo io questo periodo? Quello che accade in questi giorni personalmente lo sto vivendo come un reset; spesso i PC quando si impallano hanno bisogno di un reset, ed io spero che basti per far capire che abbiamo fatto abbastanza danni. Ecco perché mi sento di dire ai ragazzi ‘scusateci, perdonateci’. Noi grandi vi stiamo lasciando un mondo in precarie condizioni, fatene tesoro, stampatevelo bene in mente per non fare i nostri errori”.

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