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Cantalice, la più bella domenica dal 1968?

CANTALICE SQUADRE SCHIERATE

CANTALICE, DAL 1968 UN’IMPRESA CHIAMA L’ALTRA
Ha vissuto quasi sempre in 1° Categoria. Ogni tanto ha
respirato aria di Promozione. Quest’anno può restarci, senza soffrire

Ci sarebbero diversi titoli, per parlare della squadra del momento. Da due gare, in casa, viaggia alla grande, contro le “grandi” del campionato: ha sbarrato il passo al La Rustica, tre domeniche fa, ha battuto in maniera rotonda, e addirittura in rimonta, per 4-1, la Giov. Hel. Roma prima della classe di fatto tenendo vivo l’interesse del campionato. Parliamo del Cantalice, un comune della provincia di Rieti di 2700 abitanti 200 dei quali, in occasione delle partite interne, si riversano allo stadio, dotato di un bellissimo manto erboso, per tifare la squadra dei concittadini e dei propri beniamini.
E’ un lunedì di relax, dopo la clamorosa vittoria sulla formazione di Colonna. Ne abbiamo parlato per telefono con due tra i protagonisti della società di Sandro Ciogli e mister Stefano Pezzotti, figlio d’arte, peraltro. Il primo è Andrea Antonacci, alla prima volta, a Cantalice, ma già conosciuto in categoria, non più di quattro anni fa, a Poggio Nativo, con Dino Pezzotti allenatore e Luciano Vagni presidente. L’attaccante ha militato anche a Contigliano e Poggio Fidoni ma ha trascorsi anche a Rieti. Il calciatore dice: “I ragazzi del posto sono 8-9, il resto di Rieti e Provincia”.
Se uno avesse guardato la graduatoria, alla vigilia, la vostra impresa sarebbe stata ritenuta impensabile.
“Se guardi un attimo la classifica siamo una squadra di…testine (censuriamo la definizione impiegata, n.d.r.) e fa tanto, la testa. Vai a Riano, sono ultimi, e ne prendi 4 al posto di vincere, come avremmo potuto, come avremmo dovuto. Ti viene la prima in casa e non hai niente da perdere. Ieri abbiamo giocato bene anzi di più, come contro il La Rustica, nella partita interna del 12 ottobre (6° di andata). Il problema è la testa, perché come squadra ci stiamo. Abbiamo perso un po’ di punti per qualche ragazzo inesperto, perché diversi hanno sempre giocato in Prima Categoria ma spero che risaliamo in poco tempo. E’ una buonissima squadra che deve fare i conti con l’abitudine alla Prima Categoria perché a Roma c’è gente che ha giocato in Serie D ed Eccellenza, nelle formazioni di Promozione, e questa differenza si sente, si vive, si respira”.
L’altro personaggio è il dirigente Lorenzo Santacroce. Possiamo dire che è stata la domenica più importante dal 1968?
“Più importante no, perché venivamo da 6 partite 2 punti ma avevamo cominciato la stagione che vincevamo in casa e pareggiavamo fuori, con buoni punti messi assieme. Anche se abbiamo vinto contro la prima in classifica e questo, è naturale, fa pensare”.
Come è andata, ieri?
“Contro la Giov. Hel. Roma hanno giocato tre ragazzi fuori quota che non avevamo mai giocato perché due erano squalificati, e uno infortunato, tra gli under titolari”.
Consapevoli della bontà dell’organico, possiamo tuttavia ritenere quello di ieri un passaggio importante?
“Non lo so, sicuramente è stata una partita che ci ha dato morale, e tanto: sarebbe stato brutto arrivare a 7 partite e raccogliere solo 2 punti. Il primo tempo perdevano 1-0 poi abbiamo giocato molto bene e con grande costanza, tutti: sicuramente la nostra è una buona squadra anzi ottima. Ma abbiamo dovuto fare i conti con due gravi infortuni: quello di Stefano Panitti, che ha giocato a Rieti e Maccarese (Monterotondo Lupa in Serie D). Si è rotto tre dita del piedi, se le è fratturate nel finale di una gara persa 3-0 in casa all’atto del rinvio della palla (contro il Casal Barriera) per una brutta entrata”.
Quando rientra? “Bella domanda. Sono una quindicina di giorni che sta fermo, ci vorranno altri due mesi. L’altro, a Riano, Adriano Persic”. Quest’ultimo, contro il Riano, per fortuna, è stato portato via in ambulanza e non con l’elicottero come dicevamo per radio due domeniche or sono.
La gente di Cantalice vi segue e anche con grande passione…
“Sì, ci alleniamo su un campo sintetico di ultima generazione da un anno però è piccolo perché venga utilizzato in Promozione. Poi veniamo qui a giocare in campionato, ed è un campo bellissimo”.
Il Cantalice riparte dal suo impegno, dalla voglia di stupire ancora un girone intero. Questa volta ci è riuscito. E bene.

Max Cannalire

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