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Le radiointerviste: Marco Amelia

MARCO AMELIA

QUI ROCCA PRIORA/DAL MONDIALE 2006 ALLA PROMOZIONE

MARCO AMELIA, COME DIMENTICARE

IL PAESE, GLI AMICI, LARIA BUONA?

Come un comunissimo calciatore, non come un Campione del Mondo nel 2006, o un portiere capace di vincere una Coppa dei Campioni nel 2007 con il Milan. Marco Amelia, dopo l’impresa del suo Rocca Priora, per la quale ha contribuito con almeno due interventi determinanti, si mette in fila, ad aspettare, con pazienza, che esauriscano i risultati e le classifiche di Eccellenza, per essere intervistato dal nostro collega Andrea Listanti, cronista di Radio Cusano Campus 89.1 FM.
L’abbiamo vista lunedì scorso ospite di Tiki Taka con Pierluigi Pardo, suscitare attenzione e considerazione dai colleghi ospiti in studio e dagli opinionisti. E’ un percorso singolare, a un certo punto, scegliere di lasciare la Serie A come ha fatto Platini, a 32 anni, scansare altre possibili chiamate e offerte, e tornare alle origini…
“Faccio quello che mi sento di fare. Per una questione socio-culturale, sportiva e polisportiva ho sposato questa causa. E’ l’unica cosa che mi andava, quella di stare tutti assieme. Lo farò con grande passione”.
Non è che il Milan chiede il premio di preparazione al Rocca Priora?
“No, assolutamente – sorride – queste cose no. Anzi spero che il Rocca Priora abbia qualche giocatore che arrivi in Serie A. Il premio più grande sarebbe, per una società dilettantistica”.
Non è che ci fa trovare qualche compagno del periodo milanista, a fine carriera, a Rocca Priora, nei prossimi mesi?
“Non credo, non penso: spero che qualche mio collega possa fare la stessa cosa, quando non ha più senso restare ai massimi livelli. Fare qualcosa per i propri paesi, per le proprie comunità. So che lo fanno in tanti, che finanziano le loro strutture: non è proprio facile, mettersi la tuta e allenarsi e stare coi ragazzi della società”.
Parliamo di una delle gemme della Provincia di Roma e della nostra regione, Rocca Priora come paese e sul piano turistico, appunto…
“E’ il più alto dei Castelli Romani e ha tutto: l’aria buona, si mangia bene, 13.000 anime ed è sistemato alle porte di Roma. E’ un po’ il fiore all’occhiello di questa zona. Ogni volta che ci sono tornato ci sono stato da Dio, così farò qualcosa per ridare al mio paese quanto ottenuto dal calcio. L’interesse sul paese c’è anche da altre persone, di fuori e del posto, e questa è una cosa buona”.

Max Cannalire

(ha collaborato Andrea Listanti)

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