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Cassino: i torti arbitrali sono decisamente troppi

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L’ottavo campionato consecutivo in serie D è stato ed è il più avvincente per il Cassino che per quasi tre mesi, dalla settimana prima di Natale a metà marzo, è rimasto in testa alla classifica del girone G. La squadra in questi anni ha vissuto un percorso di crescita importante, con il tecnico Carcione, giunto alla quarta stagione alla guida degli azzurri, che ha saputo dare un’impronta significativa al gruppo. La società ha creduto fortemente in questo progetto e dopo la finale playoff della passata stagione ha alzato l’asticella, confermando in avanti il portoghese Abreu, finora sedici reti in campionato e costruendo un gruppo di giocatori che continua a lottare alla ricerca di un sogno. Il Cassino, nella sua storia, ha disputato sei campionati di serie C2, l’ultimo nel 2010, ma mai ha militato in quello che, da diverse stagioni, è il terzo livello del calcio italiano, la C unica, che permetterebbe agli azzurri di mettersi a confronto con realtà davvero prestigiose.

Non è mai bello e gratificante scagliarsi contro gli arbitri o altri fattori esterni, ma il caso Cassino è davvero particolare e antipatico, oltre che complicato da giustificare. Sono tanti e chiari gli episodi a sfavore che hanno condizionato il cammino di una squadra che, nel girone di ritorno, è indubbiamente e fisiologicamente calata, ma che avrebbe potuto avere molti punti in più se non ci fossero stati degli “infortuni” arbitrali. Senza dimenticare che il Cassino si sta giocando la promozione contro avversarie che, numeri alla mano, hanno speso molto di più, su tutte Gelbison e Guidonia, ma non solo. E come non elogiare il lavoro del club e dello staff tecnico che ha permesso negli anni di valorizzare tantissimi giovani. Mentre altri club in panchina hanno molti giocatori esperti, il Cassino annovera tanti giovani, addirittura dei 2007 e 2008.

Ma andiamo con ordine con le sviste arbitrali. Nel girone d’andata, nel corso del secondo tempo della sfida tra Cassino e Gelbison, sul risultato di 0-0, su un lancio in verticale che arriva in piena area, c’è l’intervento evidente con un braccio di Viscomi. Il fallo di mano del giocatore campano non viene sanzionato dall’arbitro con la massima punizione e il match terminerà a reti inviolate.

Siamo nel girone di ritorno quando, nei minuti finali della sfida tra Cassino e Atletico Lodigiani, sul punteggio di 1-1, Lazazzera viene espulso lasciando i compagni in 10. L’arbitro vede un fallo di reazione del difensore azzurro, dopo che un giocatore del club romano cade a terra. In realtà le immagini dimostrano che non c’è stato alcun contatto tra i due giocatori con una conseguente e netta simulazione. Ma Lazazzera si ritroverà a dover scontare tre giornate di squalifica in un momento importantissimo della stagione.

Pochi giorni dopo ad Olbia Abreu, nel corso della prima frazione e sul risultato di 0-0 viene fermato in area da un difensore sardo che scivola  platealmente a terra toccando in modo netto la palla con una mano. L’arbitro lascia correre nonostante l’evidenza del fallo e le vibranti proteste del giocatore lusitano. Rigore negato e match che terminerà senza reti.

Arriviamo alla trasferta di Albano dove gli azzurri affrontano il Cynthialbalonga. Dopo l’iniziale vantaggio a firma Cocorocchio, i castellani ribaltano le sorti dell’incontro con due rigori realizzati nel giro di pochi minuti. L’azione del secondo nasce da un contatto sospetto e probabilmente falloso ai danni di Herrera. Ma il vero episodio arriva nella ripresa quando, sul 2-1, e sugli sviluppi di un corner, Lazazzera corregge in rete una respinta del portiere, ma l’arbitro annulla per un fuorigioco che non c’è. Sarebbe stato il 2-2, invece il Cassino subirà la terza rete e non basterà in pieno recupero la rete, stavolta convalidata, dello stesso Lazazzera.

E arriviamo all’episodio più clamoroso, quello di domenica scorsa a Castelnuovo Cilento. Nel big match tra le prime due della classe divise da due lunghezze, sul punteggio di 1-1 accade dell’incredibile. Siamo al minuto 44 quando Dambros lanciato a rete, ma in posizione decentrata, entra in contatto, fuori area, con il portiere Stellato, che tocca il piede dell’avversario e la palla. L’arbitro fischia il fallo ed estrae il cartellino rosso per un tocco di mano dell’estremo difensore azzurro. L’assistente, ben posizionato, segnala subito al sig. Guitaldi di Rimini, che il tocco c’è stato ma è di piede. In quel caso deve essere assegnata la punizione ma il cartellino al massimo è giallo. Va poi detto che non può essere definita una chiara occasione da rete vista la posizione decentrata e i due difensori del Cassino rientrati e pronti a coprire. Il Cassino resta però in dieci uomini e verso il tramonto del match subirà la rete che decreterà l’attuale + 5 dei campani in classifica. Nello stesso match è errata anche l’ammonizione a Mele, in diffida, reo di essere andato a sedare un parapiglia e in tutta risposta venir preso per il collo da un giocatore della Gelbison.

Questi gli episodi principali che hanno condizionato il cammino del Cassino. Per par condicio riportiamo anche quelli che, per qualcuno, sono stati a beneficio del Cassino. Contro il Guidonia, all’andata, al minuto 95 Tounkara ha un contatto spalla a spalla con un difensore azzurro e cade a terra. L’arbitro lascia correre, fischiare il rigore che poteva portare al pari dei tiburtini non sarebbe stato uno scandalo, ma ad ogni modo la giacchetta nera era ben posizionata. Si era lamentata la Puteolana nella sfida persa al Salveti, ma più che altro per la gestione di qualche cartellino giallo. E infine nel match con l’Uri di una decina di giorni fa, i sardi recriminano per un gol annullato sullo 0-0 ma le immagini dimostrano che il fuorigioco è netto mentre il gol della vittoria del Cassino ad opera di Carbone è regolare. Nello stesso match negato un rigore al Cassino ad inizio ripresa.

La società non ha mai portato avanti una protesta ufficiale, usando il basso profilo. Ma gli errori sono sotto gli occhi di tutti ed evidenziati anche da storici rivali degli azzurri. Tutti devono potersi giocare le chance promozione ad armi pari, con la speranza che la Federazione e la Lnd corrano ai ripari nelle prossime stagioni rafforzando il quadro arbitrale e magari introducendo anche la tecnologia.

Lo esigono e meritano i tifosi di tutte le squadre che ogni domenica seguono con passione le squadre del cuore. E in questo caso una piazza calda come quella di Cassino che, nell’ultimo turno, ha visto la presenza di 250 sostenitori in una trasferta non vicinissima, alcuni giunti addirittura dall’estero solo per assistere al match.

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