Fedeli al loro stile, il Parma e il Venezia se la giocano fino in fondo cercando il colpo del ko e dimostrando coraggio e determinazione. Al Tardini ne esce un pareggio che rispecchia i valori del campo, ma di certo non lascia gli spettatori annoiati. La sfida è vibrante, a tratti bella, sempre in bilico. Meglio il Venezia nel primo tempo, quando passa in vantaggio con un rigore realizzato da Pohjanpalo e gestisce con saggezza tutte le azioni arginando le ripartenze del Parma. Nella ripresa è, invece, la squadra di Pecchia a essere più efficace grazie anche all’ingresso del “peperino” Camara che si procura il rigore del pareggio (segnato da Hernani) e sfiora la rete della vittoria in un paio di circostanze. L’ultima, in pieno recupero, strozza in gola l’urlo di gioia dei tifosi emiliani: strepitosa la risposta del portiere Stankovic sulla botta di Camara.
Parma e Venezia sono squadre febbricitanti, nel senso che non sono ancora guarite dai rispettivi problemi e devono fare molta attenzione e mettere il naso fuori dalla tana, perché c’è il rischio di prendersi un altro colpo di freddo. Pecchia, che ha numerose assenze, fa esordire il neoacquisto Vogliacco e sceglie un attacco agile con Almqvist a destra, Cancellieri in mezzo e Mihaila a sinistra. Stupiscono le esclusioni di Man e Bonny, che vanno in panchina. Di Francesco non rischia Zerbin dall’inizio (è arrivato da poco) e si tiene Oristanio come carta di riserva. I veneti prendono possesso del centrocampo, grazie alla superiorità numerica, e tentano la manovra di aggiramento: al 18′ la mossa riesce perché Yeboah si fionda su un cross da destra e Keita lo travolge in piena area. Il rigore, deciso dal Var, è sacrisanto, e Pohkanpalo è chirurgico nell’esecuzione. Il Parma fatica a reagire e si affida a un paio di calci di punizione di Mihaila e di Hernani per scuotersi di dosso la delusione. Di fatto, però, la manovra della squadra di Pecchia non ha la necessaria fluidità e il pubblico del Tardini, spazientito, alla fine del primo tempo fischia, e non poco.
Le tre sostituzioni dopo l’intervallo cambiano volto agli emiliani. Fuori Almqvist, Cancellieri e Keita; dentro Man, Bonny e Camara. S’intuisce subito che quest’ultimo, centrocampista con funzione di assaltatore, sarà decisivo. Prima un tiro deviato da Stankovic, poi l’azione del rigore. Siamo al 10′ del secondo tempo e l’ingenuità di Candela, che si lascia sfuggire l’avversario ed è costretto al fallo, è davvero grossolana. Glaciale Hernani dal dischetto. Sull’1-1 la partita, se possibile, si apre ancora di più. Ci prova il Parma e ci prova il Venezia. I tentativi di Doumbia e di Hernani sono lo specchio dei desideri delle rispettive squadre. Un gol di Oristanio viene annullato per fuorigioco (giusta decisione del Var) e poi Camara, proprio al tramonto, spedisce il pallone nell’angolino basso alla destra di Stankovic. Ma il portiere del Venezia si allunga in tuffo e con una prodigiosa manata salva il risultato.