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La Roma ha trovato il suo bomber

Roma's Bosnian forward  Edin Dzeko celebrates after scoringn goal during the friendly football match AS  Roma vs Valencia on August 14, 2015 at the Olympic stadium in Rome. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI

Criticare in maniera negativa un giocatore che nella sua carriera da professionista ha segnato più di 200 gol può esser complicato, ma è perso evidente a tutti che l’Edin Dzeko atterrato a Fiumicino lo scorso anno pareva esser la brutta copia dell’implacabile finalizzatore che conoscevamo. Gol fatti (pochi…), gol mangiati (troppi… specie a porta sguarnita) avevano fatto gridare tutti al “bidone” verso questo spilungone bosniaco, che i gol li ha sempre fatti. Passata una lunga e travagliata stagione di assestamento e ambientamento al nostro campionato, il bomber pare aver trovato la sua dimensione di finalizzatore della manovra.

In questo folgorante inizio di campionato ha già messo a referto cinque segnature, più della metà delle 8 in tutta la stagione scorsa. Se vogliamo, per il giocatore bosniaco è una costante, visto che anche nelle sue precedenti prime annate nei vari club aveva sempre faticato a trovare la via del gol, come ci dicono gli 8 gol in 28 match con il Wolsburg o, meglio ancora le sole 2 reti in 15 presenze con gli azzurri di Manchester. Questo dato diviene ancora più interessante se comparato con le seconde stagioni del calciatore balcanico. Infatti nell’anno della vittoria del campionato per il Wolfsburg sono 26 le reti in 32 partite (media straordinaria di quasi un gol a partita).

Ancora più straordinario il dato della seconda stagione in maglia Citizens (contando che non partiva sempre titolare), alla fine del campionato sono 14 i gol in 30 gettoni (un gol ogni due partite).

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Tutto sembra apparecchiato per una stagione “monstre” del centravanti romanista. Stiamo parlando di un giocatore che ha giocato 400 partite che dimostrano come oltre all’esperienza ci sia anche dell’altro. D’altronde è un giocatore completo, non troppo veloce ma con una discreta tecnica, bravo con entrambi i piedi e fortissimo di testa oltre a far reparto da solo grazie alla sua fisicità. Quest’anno l’attacco giallorosso sembra esser cucito su di lui, con i due esterni Salah ed El Shaarawy che crossano per lui o che convergono per cercare la sponda proprio dell’attaccante per cercare personalmente la via del gol. All’occorrenza anche Perotti può fare questo lavoro. Non bisogna dimenticare inoltre Francesco Totti, che con le sue giocate e i suoi lanci gli ha permesso di presentarsi di fronte all’estremo difensore avversario per depositare la palla in fondo alla rete.

Anche Spalletti stesso ha notato questo “miglioramento” nelle prestazioni del giocatore, se l’anno scorso spesso dal primo minuto si partiva con il tridente leggero (o se preferite “falso nueve”) quest’anno non rinuncia alla pressante presenza del gigante di Sarajevo in mezzo all’area di rigore. In quest’annata la Roma si candida ad esser una seria pretendente per il titolo di Serie A, con un attacco da urlo e una difesa rocciosa, la squadra ha tutto per esser competitiva. Sarà interessante scoprire se Edinz Dzeko saprà confermarsi su queste medie realizzative che lo porterebbero a circa 25-27 centri. Tra i papabili per il titolo di capocannoniere della Serie A il bosniaco c’è, lo ammettono le quote dei bookmakers più importanti come Sky Bet Italia. E’ ciò che sperano tutti i tifosi romanisti e soprattutto la dirigenza, che ha investito molto in termini economici e di fiducia sul giocatore.

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