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PLAY-OFF per la SERIE D: SERPENTARA-PATERNO 5-0

IL PLAY-OFF DI GENAZZANO

Tre partite in una. Sul campo vince la Serpentara

Vorremmo parlare solo di gesti tecnici e meriti da non dimenticare. Ma la partita

di  Genazzano verrà ricordata anche per gravi mancanze di rispetto: dal minuto di

silenzio per Falcone, la Morvillo e gli agenti della scorta violato da petardi

e mortaretti all’ingresso di un gruppo di imbecilli nella tribuna ospite nell’intervallo

Una bomba carta ha creato il panico. Che facevano, i Carabinieri? Hanno proceduto a…?

SERPENTARA-PATERNO 5-0 (andata 1-3)

Serpentara: Petrucci, Brasiello, De Santis (75’ Maione), Rubino, Casciotti, Scotto, Dominici (75’ Rocchi), Empoli (91’ Morici), Petrangeli, Barile, Fazi. A disp. Generoso, Taglietti, Maggi, Spaziani. All. De Angelis (Lucidi squalificato).
Paterno: Di Girolamo, A. Tuzi (75’ Marinucci), Di Lisio, M. Tuzi, Celli, D’Amico, Cordischi (75’ Sabatini), Santucci, Aquino, Bolzan, Albertazzi. A disp. Fegatilli, Fabbriani, Corsale, Ionnetti, Salvati. All. Iodice.
Arbitro: Tremolada di Monza (3).
Reti: 46’ pt Fazi (rig.), 22’ st Barile, 26’ st rig. e 44’ st Petrangeli; 47’ st Fazi
Note: espulso Albertazzi al 50′ e Celli all’80’ entrambi per somma di ammonizioni. Ammoniti Cordischi, Barile, Fazi, Dominici, M. Tuzi. Calci d’angolo: 5-4 per la Serpentara. Recupero: 2′ nel I tempo, 5′ nel II. Spettatori 1000 circa di cui 500 ospiti. La partita si è giocata a Genazzano.

Genazzano (Roma) – Ci sono due partite e ce n’è stata una terza. E tutte e tre devono essere raccontate, nello specifico. La prima la perde un gruppetto di imbecilli, che durante il minuto di silenzio dedicato alla memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agli agenti di Pubblica Sicurezza della loro scorta, approfittano della loro ottusità mentale, idiozia assoluta e mancanza di rispetto totale, per dare sfogo a mortaretti e petardi. Prima grande schifezza della giornata, che è durata ben oltre i 60″ dei nobilissimi intenti civici, dovuti, come ossequio a chi ha dato la vita per difendere la civile convivenza e lo Stato.
La seconda partita vede vincere sul campo la Serpentara Bellegra Olevano, che supera 5-0 un arrabbiato Paterno, per un vistoso errore dell’arbitro Tremolada che ammonisce un giocatore, Albertazzi, al posto di quello colpevole (?), D’Amico; e quell’ammonizione peserà, nell’economia della singola partita e del duplice confronto. Da cui la squadra di Lucidi ottiene il passaggio alle finali play-off delle prossime settimane, e questo anche è un dato ineludibile.
Dove sorgono dei dubbi è sulla terza partita, quella dell’ordine pubblico, persa, certamente, a fine primo tempo dai Carabinieri presenti; distratti, quando permettono, nell’intervallo, a un gruppetto di tre, quattro tifosi (uno vistosamente indossante la maglia della Serpentara col numero 10), di andare nel settore dei sostenitori ospiti, assiepati nella tribuna coperta. Con petardi e una bomba carta tirata che semina il panico tra i giovanissimi tifosi abruzzesi, con le mamme palesemente preoccupate dal fragore e dai danni che ne potevano uscire. Con bambini di 12 anni impauriti, terrorizzati e piangenti per lo scoppio del materiale pirico in dote a quel gruppuscolo di deviati mentali.
Se uno fa la somma di tutto questo di buono c’è la prestazione dei giocatori di Bellegra e Olevano, il loro risultato nell’ottica della doppia sfida col Paterno, persa 3-1 a Pescina, vinta oggi, 5-0. Ma ci sono parecchi interrogativi anche sul fatto che i “tutori” dell’ordine (?) abbiano salvato prima uno degli autori di quella grandissima vigliaccata dal linciaggio, e pare che comunque qualche scappellotto l’abbia preso; per poi lasciarlo inspiegabilmente libero, senza sanzionarlo. E’ stato almeno identificato per la necessaria e obbligatoria segnalazione alle autorità competenti? Perché se non è avvenuto sarebbe un esito osceno, anti-giuridico, illogico e cozzerebbe con l’immenso rispetto che ogni cittadino deve, per la sua storia, alla Benemerita. Una storia anzi una STORIA piena di EROI, di gente con gli attributi, di CORAGGIO. Ed è a questa che bisogna fare riferimento, sennò si prende un’altra via, se non si è in grado di tutelare l’incolumità fisica di famiglie inermi, andate allo stadio “Le Rose” soltanto per vedere, tutti assieme, una partita di calcio, e fare il tifo per i propri beniamini.

La partita – Nel primo tempo Aquino da una parte, quella abruzzese, Barile dall’altra, inaugurano la sagra dei clamorosi errori sotto porta, se pensiamo che a commetterli sono due giocatori della loro bravura e senso della posizione. Di Lisio serve il primo, che non trova la giusta attenzione, nel chiudere a rete. Poco prima della mezzora Fazi pennella un buon pallone per Barile, che sbaglia, palesemente. Il risultato di partenza viene sbloccato al primo minuto di recupero, quando un difensore commette un “mani” decisamente involontario sul colpo di testa di un giocatore locale; l’arbitro Tremolada, assai modesto (per non dire anzi scrivere scarso), concede un generosissimo calcio di rigore e sanziona il giocatore sbagliato, prendendosela con Albertazzi al posto del numero 6, D’Amico, che era quello impegnato nel contrasto volante con Scotto (e comunque anche con l’ausilio delle immagini TV quel tocco di braccio non si riesce a distinguere). Sarà una decisione “pesante”, in negativo, per i giocatori di Iodice. Fazi firma l’1-0 appena prima di rientrare negli spogliatoi con il brivido di vedere quasi neutralizzata la sua conclusione da Di Girolamo. Poi sulle tribune accade quanto suddescritto. E pensare che, per portare la partita a Genazzano, in settimana era stata firmata la pax tra i sindaci di Bellegra e del collega genazzanese, proprio per ricucire uno strappo legato ai disordini capitati nella partita di Coppa nel parcheggio del “Savoia”.
La gara è mutata nell’episodio che ha fruttato il vantaggio alla Serpentara, che nel secondo tempo aumenta il forcing e le iniziative offensive. Mancherebbe soltanto un gol a superare l’1-3 dell’andata, con un possibile 2-0. Petrangeli sciupa una prima iniziativa e una seconda all’8′, incoraggiata da Fazi. In mezzo Albertazzi rimedia un’ulteriore, opinabile ammonizione. Dal 5′ il Paterno, bastonato e preso per il naso, resta in 10 contro 11 e sotto di una rete.
La squadra bellegrana e olevanese aumenta d’intensità la sua azione, con Dominici, già vivace nel primo periodo di gioco, che sfiora il palo con una mezza girata. L’iniziativa che fa esplodere la tribuna di casa arriva al 22′: Brasiello va via veloce, a destra, come è sua consuetudine, centra un bel pallone per Barile, che di testa supera Di Girolamo. 2-0 e qualificazione che cambia padrone. Al 26′ un secondo calcio di rigore, questa volta giusto, equo, vieneconcesso per un fallo di Celli su Petrangeli, che realizza il punto del 3-0. Non è finita perché esce anche Celli, con una seconda ammonizione esagerata: Paterno in 9 e fuori dai gangheri.
Finisce in tripudio per la Serpentara, che fiuta la possibilità di scappare via, imprendibile: al 42′ Fazi-Petrangeli e quarta rete. Nel recupero Fazi si toglie lo sfizio di segnare anche su azione, ed è il gol del 5-0. Per la squadra di Lucidi restano altre due partite, prima di staccare il visto (certo) per la Serie D. A portata di mano.
Il Paterno ripartirà dall’Eccellenza ma chi ha seguito l’incontro dello stadio “Le Rose” sa, oltre i meriti raccolti in gara-2 dalla Serpentara, quanto sia un risultato bugiardo, questo.
A tutela delle squadre che pagano signori soldini, a questa enigmatica federazione, per partecipare ai campionati, che l’A.I.A. mandi gente tecnicamente credibile, in giro, e anche sul piano della gestione disciplinare. Quanto visto oggi basterebbe per riflettere.

M.C.

DUE ULTERIORI CURIOSITA’

1) Secondo lo spazio su Facebook dei tifosi del Paterno Calcio sarebbero tre, i sostenitori che, in seguito allo scoppio della bomba-carta, durante l’intervallo, avrebbero avuto necessità di cure in un’ospedale della zona vicina a Genazzano. Nella giornata di lunedì verificheremo questa notizia.

2) La seconda riguarda un nostro collega, che ha intervistato Yuri Fazi, raccontandogli l’accaduto. E il calciatore, con la sua consueta sensibilità, avrebbe dichiarato il proprio dispiacere ma anche l’impossibilità, oggettiva, di non poter intervenire in quanto le due squadre, al momento dello scoppio della bomba-carta nel bel mezzo della tribuna ospite, erano negli spogliatoi. E dunque lontane dalla zona interessata dal gravissimo atto vandalico.

M.C.

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