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Mirko Granieri (Vis Artena): “Ci proveremo, e anche forte”

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L’INTERVISTA/MIRKO GRANIERI (VIS ARTENA)

Il giorno prima della finale troviamo il giovane tecnico (34 anni) della Vis Artena, Mirko Granieri, qualche minuto prima dell’ultimo allenatore pre-Albalonga.
La Vis Artena ha creduto nei propri
“Sì, la grande differenza è stata dettata dal fatto che in campionato c’è l’assillo del risultato, perché giocare per salvarsi, con tanti infortuni, e impiegare sei, sette under in campo, è complicato. In coppa c’è stata maggiore leggerezza mentale”
Non sarà come Davide contro Golia?
“No, secondo me non sarà così. Indubbiamente le loro individualità sono importanti e ci sono dei valori, e lo dice anche il campionato. Non siamo favoriti, ma proveremo a fare il nostro, e lavoriamo per questo, da tre, quattro mesi. Da 2 mesi non perdiamo in campionato”.
Nel dettaglio?
“Se la finale la facciamo sulle individualità avversarie non ci sarebbe partita; sul collettivo proviamo a fare che ci sia, e a metterli in difficoltà. Per noi questa è una finale storica, per la città, per la società, per tutti noi. Ci proveremo, e anche forte”.
Chi manca?
“Prati, è squalificato, e Cianni e Romagnoli fermi da sempre. Uno si è rotto il ginocchio e l’altro ha un’ernia. Romaggioli è rientrato da due settimane. Quelli a lunga degenza sono ko, Romagnoli tutta la stagione, Cianni tra venti giorni e una mesata potrebbe rientrare”.
Come hai studiato l’Albalonga?
“L’abbiamo vista in campionato e dobbiamo cercare di correre più di loro, e di non subire l’iniziativa. Siamo tendenti a fare gioco non a pensare a quello degli altri. Dovremo evitare gli uno contro uno nella zona difensiva. Dovremo correre più di loro.
Quanta gente viene?
“Diversi pullman verranno da Artena”.
Che ti hanno detto, in società, dopo i tanti momenti di incertezza?
Stiamo tutti vivendo un momento di rilievo ma in assoluta serenità. Il problema è che qui si passa dalle stelle alle stalle. Prima non avevamo i giocatori e quando uno lavora deve avere tempo. Abbiamo recuperato sei posizioni, in campionato, fermo restando che non mi sentivo un somaro prima ma neanche un fenomeno, adesso. So quello che posso dare e e potrò dare. Resto sereno per questo”.

Max Cannalire

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