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Ieri, oggi, domani…PAOLO!

PAOLO TESTA

Un abbraccio lungo 3 anni!

Ieri, oggi, domani…PAOLO!

E’ stato il miglior allenatore nella storia della Juniores, con 3 scudetti e 4 finali giocate

dal 2006 al 2010. Ha vinto in tutte e 3 le categorie regionali. Ma è stato, soprattutto, un ragazzo,

prima, e un UOMO d’oro, poi. Dalle indimenticabili doti. Sapremo farne tesoro? Ecco perché

il 16 gennaio, da quel dolorosissimo 2012, non sarà MAI PIU’, un giorno come un altro

 

Se penso a una persona che può averne migliorate diverse, tra quelle che lo hanno frequentato, penso a Paolo. Un angelo laico, che tre anni fa, di mattina, è salito in cielo, nella Gerusalemme Celeste. E ha lasciato un testamento non scritto ma intenso, profondo, di spessore: che ha contribuito a creare dei punti interrogativi, forse non a migliorare, una regione in cui ipocriti e farisei hanno predicato per anni, dando consigli e giudizi non richiesti. Il suo è stato un percorso nobile, incastonato nel cuore come nella memoria, per la bontà d’animo, la lealtà, la correttezza, tutte doti di cui è stato un signor deputato. E la coerenza di ragionare sempre con la propria testa. Merce rarissima, come un diamante puro, la cui luce supera ogni altra considerazione o inclemente paragone. Paolo è stato la discrezione, la considerazione dell’essere umano, senza giudicarne le apparenti stranezze, il rispetto anzi il Rispetto, la giusta sensibilità per il prossimo; e tutto questo senza badare all’estrazione sociale, al ruolo ricoperto. E’ valso per tutti, è stato un ragionamento non…ragionato, non calcolato, spontaneo, tanto con le persone del mondo del calcio, che è stato il suo pianeta, sempre, quanto negli incontri esterni al rettangolo di gioco. Non è semplice, scindere la bella persona, l’ossequioso figlio, fratello e compagno di Fabiana, dal signor tecnico che ha saputo ritagliarsi la stima di un ambiente intero; prima con l’impegno, tantissimo, dai bambini della scuola calcio ai diciottenni, poi con le vittorie, meravigliose, e financo con le sconfitte, pur brucianti. Tanto nel Lazio quanto al di fuori della nostra regione. Parlare di Paolo allenatore non è facilissmo. Parlare del ragazzo d’oro che è stato, questo sì: viene più agevole, semplice, come è stato lui. Perché in piazza come nel privato di una serata tra amici, non è stato mai ascoltato commentare in maniera priva di tatto le vicende di questo o quello: ha dato tanto, e ricevuto altrettanta umanità, sia per i momenti aurei sia per i momenti di spensierata compagnia, tra vecchi studenti sempre vogliosi di vedere come andasse a finire. Rimettendosi in discussione, ogni volta, nel pallone, che con lui è diventato Calcio, dai Giovanissimi alla Juniores, categoria di cui è e sarà sempre il miglior deputato, con 3 scudetti e una quarta finale persa, in 5 anni, dal 2006 al 2010. Basterebbe questo, senza andare in profondità. Ma la storia anzi la STORIA la conosciamo e bene, quella del campo anzi dei campi, di Roma, del Lazio, del Nord come del Sud, della Sardegna. Squadre costruite e cesellate da Giampiero Guarracino, trasformate in indimenticabili formazioni da Paolo, che ha portato il Tor di Quinto e il calcio laziale in giro per l’Italia con grande dignità, orgoglio, efficacia, costanza. Oggi diciamo al mondo intero che manca la persona Paolo, prima dell’allenatore capace di numeri straordinari, di guidare delle vere e proprie armate e vincere anche quando il campo, di rado, diceva una cosa differente, nelle statistiche. Uno con cui hanno conversato in tanti. E che ha donato una maniera genuina, vera, seria di porsi, a tanti. Speriamo che, ripensando ogni giorno, a questo ragazzo dal meraviglioso sorriso, nel frattempo divenuto UOMO, ogni elemento faccia ancora a tempo, a migliorare. Perché un gioiello così nasce una volta ogni 50 anni, e lui se n’è andato a 42. Lasciandoci una dote non valutabile, con le modeste, mediocri e spicciole cose di tutti i giorni. Una volta di più…Paolo per sempre! Nel cuore, nell’animo, nella voglia di esserne stati e restarne degni compagni di viaggio, da queste parti.

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