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Ladispoli, il dopo “Castello” è Mirko Mancini

CASTELLETTI LADISPOLI

Il Ladispoli congeda il Capitano, Castelletti

E arriva Mirko Mancini, con Ciaciò

 

Ladispoli (Roma) – Che la cosa non abbia fatto rumore, in città, non è assolutamente vero. Se ne va uno degli ultimi ladispolani dall’U.S. Ladispoli, dopo Matteo Colibazzi, tra i giocatori grandi d’età e “under” a parte, considerando Bacchi un cittadino acquisito. E forse c’è un altro candidato nella corsia dei partenti…
Inevitabile, ascoltare qualche frase dal diretto interessato. Perché dal Cerreto a Viale Italia, da Via Odescalchi a Piazza Domitilla, il nome di Cristian Castelletti, come è stato per Luciano Civero al tempo, è uno dei più popolari, che tanto i ventenni quanto i tifosi più attempati, associano, spontaneamente al calcio di Ladsipoli, all’Unione Sportiva Ladispoli: “Non voglio fare polemiche perché mi reputo un Signore ma è una storia gestita male, malissimo. Ho ringraziato il presidente e i dirigenti perché sono stato con loro diversi anni, ma dirmelo per telefono è stata una mancanza di rispetto. Che non si può cancellare: non si può fare una chiamata il martedì sera”.
Un’amarezza spiegata a fondo: “Volevano dirmelo il prima possibile? Non credo. E’ normale che venga un allenatore capace di fare le proprie scelte ma mi sarei aspettato più tatto, con uno che stava lì da tanto tempo. Non devo far cambiare idea a nessuno, dal presidente in giù. Fino a quest’estate c’era stima, e ora la stima si è andata a fare benedire, senza un confronto, mai avuto. Se ne poteva parlare! Così resto spiazzato: pensavo d’aver dato abbastanza. A certi valori ci tengo: se vengono meno, è finito tutto!”.
Qualche tifoso incredulo, in giro per la città, tanti i messaggi ricevuti, su Facebook come a mezzo telefonico, che siano giunti con un messaggino o con una chiamata. Il capitano, pardon, l’ex capitano rossoblu dice:” Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma si poteva gestire in maniera differente. I tanti messaggi di stima che mi sono arrivati sono la testimonianza di qualcosa di buono che ho fatto, e lasciato. Sarei stato l’ultimo a creare problemi, se ne avessimo parlato. Mi auguro che prendano Thiago Silva o gente come Ibra, e che vincano il campionato, a questo punto. Perché non è da me pensare o asserire cose diverse da queste, per come sono fatto e per ciò che è stato il rapporto con il Ladispoli. Ma a me nessuno ha mai detto in maniera coraggiosa che io avessi un gol sul groppone o che ci fossero problemi di natura tattica o di rendimento. Ci vuole rispetto e non posso dire che mi abbiano trattato bene, perché non sarebbe, perché non è vero. Per me è una grossa botta, e la delusione è tanta, perché dall’oggi al domani è difficile, da assimilare”.
Il dopo-Castello ha già prodotto i nomi di Valerio Ciaciò, ex Tor di Quinto, Vis Artena, difensore centrale di buon senso della posizione con un caratterino niente male, da calmare e mettere a disposizione dell’unità di intenti. Dai Castelli Romani arriva, poi, la notizia che sarà Mirko Mancini, classe 1981, roccioso difensore di buona disciplina tattica e grande valore, a sostituire Cristian Castelletti. Non giocherà domenica ma sarà presto a disposizione di Claudio Solimina. Il mosaico si dovrebbe completare con una punta di valore e, forse, di un centrocampista.

Le parole di Castelletti inducono alla riflessione. Fermo restando, per utilizzare i suoi pensieri, che se la squadra viene corretta per migliorare il pur plausibile, attuale secondo posto a due punti dalla odierna vetta (Fonte Nuova, n.d.r.), sulla strada delle ambizioni, tutto può essere fatto. Più o meno…

 Max Cannalire

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