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ASTREA-SAN CESAREO 3-2: impresa titanica della Cenerentola ministeriale

Un’ASTREA titanica fa saltare i piani
di rimonta del San Cesareo. E
concede una grande chance
a Terracina e Lupa Roma


ASTREA-SAN CESAREO 3-2

Astrea: Micheli 9, Pentassuglia 7,5, Secci 8, Battisti 6,5, Briotti 8, Cipriani 8, Gaeta 9, Tagliaferri 7, Di Iorio 8 (87′ Giuntoli 6), Di Benedetto 6,5 (66′ Bellini 6,5), Maurizi 7. A disp. Ciurluini, Di Fiordo, Dionisi, Cruciani, Circuri, Valeri. All. Sig. Roberto Rambaudi.
San Cesareo: Castagnaro 3, Oliveri 4, Bernardi 4, Ramacci 5 (70′ Del Vecchio 5), D’Ambrosio 3, Tarantino 3, Felici 6,5, Manzini 6,5, Longobardi 6, Foderaro 6,5, Siclari 4,5 (46′ De Paolis 5). A disp. Matera, Stazi, Campanella, Galluzzo, Fiore, Fischetti. All. Fabrizio Ferazzoli.
Arbitro: Sig. Alessandro Meleleo di Casarano (7). Assistenti Arbitrali: Sigg. Sigg. Gabriele Mencagli di Grosseto (6,5) e Alessandro Bulzomato di Livorno (7).
Reti: 24′ e 46′ Di Iorio, 63′ Foderaro, 82′ Felici, 94′ Gaeta.
Note: ammoniti Manzini, Gaeta, Briotti, Foderaro, De Paolis, Tagliaferri. Calci d’angolo 5-3 per l’Astrea. 250 spettatori.

Dal nostro inviato a Casal del Marmo, Roma

L’Astrea compie un’altra, grande impresa e supera in volata il San Cesareo con un gol di Gaeta, match-winner e autore di due assist vincenti, ben impiegati dall’ariete Di Iorio, che realizza una doppietta nel giorno del rientro in campo. La prova della squadra di Roberto Rambaudi è stata, nella prima ora, una partita di sostanza, da incorniciare, tatticamente: i ministeriali hanno giocato con un modulo 3-5-2 quando erano in possesso di palla, elastico che diventa a 5 difensori quando attaccavano i calciatori di Ferazzoli. Troppi, gli errori della retroguardia ospite, per sperare in una partita in discesa: le responsabilità sulle prime due reti sono da spartire tra i difensori centrali e il giovanissimo portiere Castagnaro, non coperto adeguatamente nemmeno in occasione della terza e decisiva segnatura dei celesti di via Barellai.
L’Astrea non ha timori reverenziali nell’approccio alla gara e gioca a viso aperto, sfruttando quelle corsie esterne che sono state il vero tallone d’achille dei rossoblu ospiti. Buona la pressione esercitata dai padroni di casa nel quarto d’ora iniziale. Al 12′ l’intraprendente Siclari scappa via sulla destra e mette in mezzo un gran pallone non seguito da nessun giocatore ospite. Al 13′ grandi brividi sulla schiena dei sostenitori rossoblu: bella discesa del costante Gaeta e cross sul primo palo che scivola come una saponetta al portiere Castagnaro. Prima che arrivi nei prssi della linea bianca Di Iorio salva tutto Cipriani, che alza di un nulla in calcio d’angolo, evitando la capitolazione. L’atteggiamento della squadra di Rambaudi è quello di giocare a viso aperto evitando di concedere spazi sia in mezzo che sui lati. Il San Cesareo agisce di contropiede e uno di questi è guidato da Siclari, impreciso nella rifinitura verticale una volta giunto davanti ai tre difensori in casacca celesti.
Al 23′ Longobardi scatta centralmente e serve in profondità Siclari, che fa una bella finta su uno dei due difensori accorsi a proteggere l’area di rigore romana, con Battisti che ha salvato rischiando l’autorete; palla in calcio d’angolo per tutti i presenti, in tribuna e in campo, non per il direttore di gara che sbaglia, assegnando la rimessa all’Astrea. Situazione avversa, in precedenza (21′) come quando un cross di Felici è stato mal battezzato da Micheli, il quale, tuttavia, ha “lisciato” la sfera. In quel caso il fischietto Meleleo aveva assegnato il corner alla capolista.
La logica conseguenza dell’atteggiamento di rimessa della prima della classe ha portato, dàgli e dàgli, l’Astrea a trovare un ricercato vantaggio: cross di Gaeta dalla destra che scende a palombella verso i pali ospiti, errore vistoso dei difensori centrali e del portiere, superato dalla sfera. Colpo di testa di Di Iorio nell’area piccola e palla in rete: 1-0.
Al 35′ un incredibile regalo di arbitro e assistente numero 1 con una rimessa invertita e inventata: va via di contropiede, il San Cesareo, che va al tiro frettoloso con Foderaro, terminato alto, in una evidente situazione di 4 contro 2. La pessima conclusione finisce alta e fuori, per il giusto rincrescimento dei sostenitori sancesaresi, accorsi a Casal del Marmo per incoraggiare la squadra di Ferazzoli. Che, sul finire della frazione, perde Siclari per infortunio.
La seconda frazione vede l’Astrea partire con insistenza, e non passano che 90″ che Gaeta serve un altro gran pallone in mezzo su cui il sonno collettivo di Castagnaro, D’Ambrosio e Tarantino è evidente, sfruttato alla grande da un ispirato, affamato, rapace, Di Iorio. 2-0. Nemmeno la seconda rete incassata sveglia la bella addormentata San Cesareo, che soffre un’assenza di trame assoluta, se non consideriamo un cross dalla destra chiuso dalla linea di retrovia di casa, e una mischia fatta di fisicità innescata da Longobardi, risolta da Briotti e Cipriani, che chiudono tutto.
Al 18′ cambia la partita, con Manzini che serve un pallone eccelso in avanti, in area, a Foderaro, bravissimo, a girarlo con il collo del piede sinistro sul paletto più lontano, sorprendendo Micheli: 2-1 e partita riaperta. La confusione nella tessitura dei giochi d’attacco lascia spesso, nella prima della classe, lo spazio alla grinta e al modulo, che al 25′ passa a tre punte, con Del Vecchio in campo per Ramacci, un mediano. Giusto il tempo (27′) di ammirare, in fase di spinta, Maurizi, autore di un bel secondo tempo, e di un tiro-cross provato dal fondo, a sinistra; il pallone viene schiaffeggiato da Castagnaro che prolunga orizzontalmente il percorso della sfera, la quale termina in angolo, dalla parte opposta. Ulteriore incertezza del portiere sancesarese. Al 34′ Maurizi prova a chiudere la partita con una apprezzata mezza girata, forte ma centrale, e parata.
Al 37′ esplosione di gioia dei tifosi del San Cesareo, delusione via radio per quelli di Terracina e Lupa Roma, con i tigrotti sull’1-1 a Fondi, e lo 0-0 di Lupa Roma-Olbia, che perdura. La rete è costruita con una grande ed efficace movenza di Felici: lavora un pallone sulla destra, all’altezza del vertice grande dei sedici metri romani, si porta la palla sul sinistro, e imprime un effetto clamoroso. Che manda la palla a girare e ad entrare sotto l’incrocio dei pali, dalla parte opposta. E’ il 2-2, che potrebbe indirizzare il campionato, in maniera pressoché definitiva. Infatti (41′) il San Cesareo è a pochissimi centimetri dal terzo gol: De Paolis-Del Vecchio-Longobardi, tiro a botta sicura e parata da campione, con un gran balzo, di Micheli, eroe della giornata!, con Gaeta e Di Iorio. Il suo miracolo atletico e tecnico lascia la gara sulla parità.

Due gli episodi che spostano il finale di questo thrilling: il calcio di punizione assegnato al 48′ al San Cesareo sarebbe, in realtà, figlio di un fallo commesso appena dentro l’area di rigore. Ma, con mestiere, il signor Meleleo porta la palla al di fuori dei sedici metri. La barriera respinge e il controcross finisce tra le braccia di Micheli. Dal rinvio del portiere ministeriale classe 1994 arriva il pallone nei pressi dell’area avversaria, tornano in letargo Tarantino e D’Ambrosio, che provano la chiusura sul roccioso e generoso Giuntoli. Rimpallo del cuoio verso Gaeta, sopraggiunto al posto giusto, nel momento esatto, dentro il semicerchio dell’area piccola. Ma, nel frattempo, Castagnaro era uscito non si sa bene perché, in un presunto soccorso ai due difensori centrali: è l’errore che costa la partita. Perché, con un delizioso piatto destro, Gaeta, migliore assoluto in campo, manda la palla a entrare all’altezza dell’angolo sinistro, per l’esplosione di gioia dei sostenitori dell’Astrea. E per quella, radiofonica, dei tifosi del Terracina, che passa a Fondi al 91′, accorciando a 2, adesso, rispetto alla capolista. A Casal del Marmo finisce 3-2. Ma, mentre intervistiamo Ferazzoli, il tecnico sancesarese, ammirevolmente realista, profetizza: “Non c’è 2 senza 3″. Detto, fatto! Al 93′, terzo di recupero dei 5 chiamati a Fiumicino, arriva in diretta la rete dell’1-0 con cui la Lupa batte l’Olbia, e si porta in scia del San Cesareo. Sempre di fianco al Terracina, prossimo avversario “televisivo”, stavolta, dei giocatori di Attilio Saturno e mister Agovino. Adesso, ditelo, che si tratta di un campionato qualsiasi. Chiamatele, se volete…emozioni.

Massimiliano Cannalire

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