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Viterbese Castrense-Montefiascone 4-0: gialloblu di nuovo in vetta, dopo l’aggressione del pre-gara

VITERBESE-MONTEFIASCONE 4-0

Viterbese: Cima, Rausa, Fè, Fapperdue, Federici, Cirina (68’ Gubinelli), Faenzi (76’ Marinelli), Giannone, Vegnaduzzo, Pero Nullo, Pacenza (71’ Cerone). A disp. Boccolini, Kacka, Ghezzi, Dalmazzi. Allenatore: Attilio Gregori.
Montefiascone: Nencione, Bellacima, Renzani, Proietti, De Paolis, Nami, Ceccarini, Faina (85’ Finocchi), Serafini (71’ Calevi), Grimaldi, Lutchner (68’ Pereyra). A disp. Bellacanzone, Ippoliti, Martinelli, Flauto. Allenatore: Stefano Del Canuto.
Arbitro: Notarangelo di Cassino. Assistenti Arbitrali: Sigg. Cazzorla di Aprilia e Orsini di Frosinone.
Reti: 54’ Pacenza, 56’ Pero Nullo, 59’ Vegnaduzzo (rig.), 65’ Giannone (V.).

Note: ammoniti Cirina, Faenzi (V.), De Paolis, Faina e Nencione (M.). Calci d’angolo: 5-2 per la Viterbese Castrense. Recupero: 1′ nel I tempo, 2′ nel II.

La Viterbese ritrova la vetta della classifica vincendo al Rocchi contro il Montefiascone. Una partita mai in discussione dal punto di vista tecnico considerando le deficitarie condizioni degli ospiti. Le contemporanee assenze di Balletti, Cesarini e Burla hanno pesato negli equilibri difensivi del Montefiascone che, inevitabilmente, ha alzato bandiera bianca nella ripresa. Vittoria solare sul campo ma sconfitta dal punto sportivo, fuori dal terreno di gioco. L’aggressione nel pre-gara prodotta ai danni di Giannone e Federici mettono in secondo piano gli aspetti calcistici anche se per onor di cronaca si devono riportare le azioni salienti dell’incontro.
Nella prima frazione la Viterbese sfiora il vantaggio al 10’ con un colpo di testa di Pacenza sugli sviluppi di un corner. Sul conseguente rimpallo tenta la conclusione Federici con Nencione abile a bloccare a terra. Al 20’ Pero Nullo serve Faenzi che, dopo essere entrato in area, spara alto. Al 22’ il fantasista todino crossa da posizione defilata con la sfera che lambisce la parte alta della traversa. L’assedio gialloblu si fa concreto al 24’ con un colpo di testa di Cirina deviato dal palo, a Nencione battuto.
Il Montefiascone tenta di alzare il baricentro portandosi alla conclusione con Grimaldi al 37’. Al 42’ è ancora la Viterbese a rendersi pericolosa con una punizione di Giannone terminata a fil di palo. L’ultimo brivido lo regala Pacenza al 45’ con un colpo di testa terminato di un soffio alto. Nella ripresa la differenza tecnica tra le due compagini emerge impietosamente con la Viterbese che blinda il risultato nel giro di 10’. Apre le danze un fendente mancino di Pacenza che al 9’ sfrutta al meglio un assist di Giannone: 1-0. All’11’ giunge il raddoppio di Pero Nullo che sorprende Nencione con un tiro-cross. Altri due minuti e cala il sipario con Vegnaduzzo che dal dischetto trafigge Nencione: 3-0. Il bomber argentino avrebbe l’occasione di bissare al 16’ ma il suo intervento sul cross di Giannone è da dimenticare. Al 20’ c’è gloria proprio per Giannone che, dai 25 metri, trova l’angolino alla destra di Nencione.
Nel finale Cerone, subentrato da pochi minuti, prova ad aggiornare la casella dei marcatori ma il suo colpo di testa viene deviato da un colpo di reni di Nencione. Al triplice fischio la squadra ritrova gli applausi del Rocchi e, dopo pochi minuti di attesa, il primato in classifica, visto lo 0-0 scaturito dalla partita del “Manlio Scopigno” tra il Rieti e il Grifone Monteverde.
Quanto accaduto nella mezz’ora precedente l’incontro ha dell’incredibile. Una voce si è levata tra gli addetti ai lavori: “Il match rischia seriamente di non essere giocato da Federici e Giannone in quanto sono stati aggrediti da presunti ultras”. Un evento che ha avuto dello sconcertante, da non minimizzare, e che, probabilmente, lascerà strascichi pesanti. I dettagli del faccia a faccia riportano un aggressione fisica e verbale agli indirizzi dei giocatori con una discussione animata e poi degenerata in diversi spintoni e qualche colpo proibito. Il tutto, si dice, refertato. Ai due calciatori rimane la decisione di sporgere un’eventuale denuncia dato che i responsabili avrebbero già nome e cognome. Significativo il fine incontro quando la formazione gialloblu, per la prima volta, ha spontaneamente e deliberatamente scelto di non andare a festeggiare con la propria curva. Federici, anche qui per la prima volta, ha lasciato il campo senza maglia e senza fascia di capitano. Segnali, o probabilmente dettagli, che ai più sono passati inosservati, ma che sanciscono una frattura tra la squadra e le frange estreme del tifo viterbese. Il clima instaurato nel dopo-Fregene non può essere visto come un attenuante, anche se le dichiarazioni di patron Piero Camilli andrebbero imputate. Troppo facile istigare e giustificare degli ‘idioti’ quando è lo stesso presidente a definire i propri giocatori come dei ‘coglioni che non lottano per la maglia’. Il tam-tam mediatico su internet ha fatto il resto. Si pensi che alcuni giocatori sono stati accusati di mangiare un gelato con troppa tranquillità e sobrietà a fine allenamento. Una domanda sorge spontanea: in caso di pareggio o sconfitta cosa sarebbe successo?

Leonardo Cutigni

 

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