- Serie D/G: Anzio-Sassari Latte Dolce 2-1
- SERIE D/E: Sporting Club Trestina – Ostiamare 1-1
- Serie D/G: Trastevere-Cynthialbalonga 3-2
- Juniores Nazionale gir. H: Roma City – Trastevere 0-0
- Serie D: il punto su Cassino e Sora dopo l’undicesima giornata
- Monza – Lazio 0-1: i biancocelesti sanno solo vincere
- Lazio che fatica ma la classifica è bellissima
- Serie D: il punto su Cassino e Sora
- Pronto riscatto Lazio: tre punti e alta classifica
- Cassino – Savoia 3-1: gli azzurri riconquistano la vetta
Giovanissimi d’élite: Ladispoli-Vigor Perconti 1-2
LADISPOLI-VIGOR PERCONTI 1-2
Ladispoli: Romano, Federico D’Ottavi, Mastrodonato (31′ s.t. Lucci), Pellicanò, De Rosas, Manuel D’Ottavi, Savarino (10′ s.t. Garbati), Zappulla, Superchi, Calabresi, Mei (23′ s.t. Varrenti). A disp. Rea, Foresi, Bianchi, Agate. All. Pietro Bosco.
Vigor Perconti: Celletti, Sparaciari, Crapolicchio, Remia, Checola, Valentini, Brunetti, Marra, Bamba, Renzi (11′ s.t. Stante), Acanfora (5′ s.t. Manchi). A disp. Frezzotti, Topa, Pastorelli, Alzari, Ciorba. All. Tommaso Caranzetti.
Arbitro: Arbiglia di Roma 1 (7,5).
Reti: 26′ s.t. Mancini, 34′ s.t. Stante.
Note: ammoniti Sparaciari e Crapolicchio.
Marina di San Nicola, Ladispoli (Roma) – La Vigor Perconti gioca un grandioso primo tempo ma nella ripresa ottiene il lasciapassare per tenere a bada l’Urbetevere, impegnata due ore dopo, rispetto all’incontro dell’Annibale Lombardi, contro il Rieti, battuto per 2-0. I punti in classifica restano 4, tra la prima della classe e il secondo posto, in questa corsa isolata per l’accesso alle semifinali dirette, per il titolo regionale: la marcia della compagine di Maurizio Perconti e Tommaso Caranzetti conta oggi 21 vittorie e 3 pareggi mantenendo la medesima imbattibilità della squadra di D’Andrea. Fatto è che il successo ottenuto a Marina di San Nicola non fa una grinza, per quanto mostrato dalla formazione romana, soprattutto per la pressione messa fin dalla trequarti avversaria sui portatori di palla, e per l’insistenza nella ricerca della trama offensiva. E’ un gruppo completo e compatto, quello in vetta al girone A, e anche in panchina i cosidetti rincalzi sono assolutamente all’altezza di quelli che rimpiazzano facenti parte dell’undici che parte titolare.
All’inizio Caranzetti parte con Mancini e Ciorba in panchina, e quando inserirà Stante e il primo dei tre, il suo collettivo schiude lo 0-0 della partenza mostrando maggiore efficacia nell’andare al tiro e nel mettere due preziosi, fondamentali palloni, nella porta di Romano.
La gara la fa e la interpreta la Vigor Perconti: i primi sussulti dopo un quarto d’ora di contesa, con il Ladispoli che subisce e prova a ripartire, svelto, e a rovesciare il fronte. Gli azulgrana vanno al tiro con Remia, due volte: il primo esce di due metri alla destra della porta di casa (18′), l’altro di uno (21′). Romano sorveglia che la sfera non centri lo specchio dei suoi 7 metri e 32 di competenza. Al 24′ la prima azione di grande consistenza con il terzino sinistro Mastrodonato che si sgancia con convinzione, va al cross che trova una respinta corta della difesa; la palla arriva a Savarino che prova al volo di controbalzo, col sinistro, senza pensarci, ma la palla termina sul fondo. Primo brivido, per i diversi sostenitori percontiani accorsi al 34° chilometro della via Aurelia.
Passato il pericolo, la Vigor si riversa in avanti e prova la strada della costruzione geometrica del gioco d’attacco, in verticale: sale in cattedra Renzi, che partecipa a tre iniziative offensive, con apprezzabile convinzione: nella prima Bama lo serve in verticale e lui, entrato in area dalla sinistra, mette orizzontalmente un signor pallone che nessuno segue con la sfera che esce dal versante opposto dell’area ladispolana. Sul secondo arriva quasi alla conclusione personale ma è chiuso da un grande intervento di Mastrodonato che fa una diagonale perfetta e, al confine dell’area piccola, in spaccata, salva i sedici metri e la porta rossoblu (per l’occasione della sfida ai primi in classifica la squadra di Bosco vestiva un’insolita casacca nera, n.d.c.). La terza situazione d’attacco è stata la fotocopia della prima, con Renzi volenteroso ma nessuno pronto a sfruttarne l’intraprendenza, e la difesa libera, grazie alla puntualità di un gigante quale è De Rosas, impiegato centralmente con Manuel D’Ottavi.
Il Ladispoli parte decisamente meglio, anche se va fatta una profonda considerazione, rispetto alle diverse volte in cui ha regalato i primi tempi alle avversarie: questa volta è stato normale, vedere un’avversaria attrezzata, costruita bene, completa in tutta la rosa, provare a chiudere i padroni di casa nei relativi cinquanta metri. Nonostante tutto, nel primo tempo, in tre circostanze, la rapidità dei giocatori tirrenici ha messo in apprensione la retroguardia romana. Il dato positivo è stato il lavoro in difesa da parte della linea mediana, che ha dato un intenso apporto ai difensori sistemati davanti a Romano. La ripresa vede i ragazzi di Bosco giocare con maggior carattere e voglia di fare. E’ Calabresi a suonare la carica. Come il bravo numero 10 del Ladispoli intravede la porta, la cerca dai venti e dai venticinque metri, ma il pallone, seppur non di molto, termina sul fondo. Immediata, la risposta (10′): contrattacco della Vigor che si trova in una ghiotta situazione di 2 contro 1, ma Renzi pecca di egoismo e non serve lo scattante e solo Mancini, l’azione sfuma, e lui viene sostituito. Giusto pensarlo. Dentro Stante e sarà la seconda mossa che cambierà vettore della gara ed equilibri nella gestione avanzata, per i giocatori di Colli Aniene.
Al 14′ un calcio d’angolo di Brunetti dalla sinistra trova il colpo di testa di Stante sul palo più lontano ma il 14 percontiano non crede in tanta grazia e affronta timidamente il colpo di testa, con l’occasione che finisce fuori, piano piano. Ovvio, il rammarico dei genitori-supporter presenti sulle gradinate. Al 20′ una mezza girata dal semicerchio dell’area di rigore tentata da Bamba manda la palla di poco fuori alla destra di Romano. Occasione che preannuncia al cambio di risultato. Ma prima Crapolicchio meriterebbe il cartellino rosso e viene graziato dal fischietto romano Arbiglia, che lo ammonisce dopo che il giocatore ospite è andato fronte a fronte con Garbati che (forse) lo ha stuzzicato, provocato. Andava espulso, il 3 della Vigor Perconti. Al 26′ la Vigor Perconti passa in vantaggio, dopo aver fatto le prove con Stante, impreciso (24′) nella prima soluzione personale: è lui a servire in contropiede un grandissimo assist col contagiri dalla sinistra all’altezza del palo più lontano. E’ bravissimo Mancini a seguire l’azione e a deviare il pallone in rete da distanza ravvicinata vanificando il tempo di reazione di Romano, a quel punto superato e battuto. E’ l’1-0 che conferma la dote di vantaggio in classifica della prima squadra del torneo nei confronti dell’Urbetevere. E il raddoppio, che arriva al 34′, sarà segnato proprio da Stante, dopo un pallone confezionato da Bamba e Mancini, che restituisce la cortesia. Il 2-0 non fa una grinza, ma va tenuto conto del valore caratteriale e della disciplina tattica del Ladispoli, che è riuscito a tenere fino a nove minuti dalla chiamata del recupero il confronto sullo 0-0.
Positivo l’arbitraggio del signor Arbiglia sul piano tecnico e nella gestione del rapporto coi giocatori. Ha fischiato molti contatti nel primo tempo, con eccessiva prevenzione, ma in modo equo. Arrivasse prima al campo (8.35) sarebbe da applaudire in senso assoluto. Ma è uno che ha le caratteristiche per fare tanta strada: dialoga quando è necessario, e si sa far sentire, all’occorrenza. Ha ammonito Sparaciaro per gioco falloso, ed evitato un “rosso” evidente a Crapolicchio. Due piccoli errori veniali, su una rimessa e su un fallo, nel primo tempo: Bamba spingeva un avversario, Manuel D’Ottavi che, in area, prendeva la palla con un braccio. Avesse fischiato subito, prontamente, la spinta del capitano romano, avrebbe evitato le impietose proteste di qualche genitore “azulgrana”. E fatto una figura migliore, nella fattispecie. Ha mostrato più elasticità di due, tre tifosi: questo è un merito. In fondo i giovani fischietti hanno la stessa età o poco più dei ragazzini in campo per i quali si fa il tifo. O no?
Massimiliano Cannalire
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redazione composta da giornalisti ed appassionati di calcio in viaggio per i campi della nostra regione
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