Dopo un anno e tre mesi senza panchina, Mimmo Di Carlo torna a respirare aria di serie A. L’allenatore di Cassino è già a lavoro a Livorno con la squadra amaranto, in crisi di risultati e a cui servirà un gran girone di ritorno per salvarsi. Una sfida che Di Carlo non poteva rifiutare visti i trascorsi da calciatori con il club toscano e la grande voglia di rimettersi in gioco. Spinelli ha optato per l’ex tecnico del Chievo dopo aver interrotto consensualmente il rapporto con Attilio Perotti che solo otto giorni fa aveva preso il posto di Nicola. La telefonata a Mimmo Di Carlo da parte della società è giunta solo questa mattina alle 7.30. L’allenatore di Cassino, che a marzo compirà 50 anni, ha accettato con entusiasmo l’incarico.
“Negli ultimi due mesi e mezzo sono stato accostato a molte squadre, ma in realtà nessuno mi ha contattato. La proposta del Livorno non poteva essere rifiutata. Ho un grande ricordo di quando ho militato, da calciatore, in questa squadra. Mi piacciono le difficoltà, c’è tempo per raddrizzare la situazione e per realizzare una grande impresa”. “Ho visto – ha aggiunto Di Carlo – grandi motivazioni nel presidente Spinelli e nel direttore sportivo Capozucca. Non ho tempo per stravolgere gli accorgimenti tattici, ma ho voglia di far crescere la squadra, che non deve mai sbagliare atteggiamento e lottare con entusiasmo e voglia sempre e ovunque fino al 95′”.
Mimmo Di Carlo fa il punto sul mercato: “Sappiamo che ci sono 2-3 ruoli scoperti e quindi stiamo cercando giocatori che possono darci una mano”. Dopo la sua conferenza stampa, Di Carlo ha guidato il suo primo allenamento alla guida della squadra toscana. In un confronto piuttosto animato con i giornalisti, Capozucca ha detto: “Pozzi e Calaiò non vengono. Castellini? Credo di sì. In questi due giorni abbiamo avuto serrati incontri con Nicola, che non dimentichiamoci è un nostro dipendente”. “Botta? Io l’avrei portato, c’è stato qualcun altro che non l’ha voluto. Io non ho paura di metterci la faccia; se Di Carlo me lo chiede domenica vado in panchina con lui”.
