calciolaziale.com

Frosinone: la domenica dei rimpianti

frosi

Andare sotto in casa dopo pochi minuti, ribaltare il risultato mandando in rete due difensori, avere la superiorità numerica per oltre 50 minuti e farsi raggiungere a un quarto d’ora dalla fine. E’ stata questa la domenica del Frosinone che con il 2-2 maturato al Matusa con il Genoa muove la classifica ma perde una grande occasione per guadagnar ulteriori posizioni in graduatoria e soprattutto non sfrutta il vantaggio ottenuto nel primo tempo fallendo la gestione dell’uomo in più. Non esente da colpe Stellone, che avrebbe dovuto gestire meglio i cambi e magari inserire Longo prima, subito dopo il pareggio dei liguri.

Il Genoa non molla mai e, in dieci uomini per un’ora per l’espulsione di De Maio, riprende il Frosinone lanciato dalle reti dei difensori-attaccanti Blanchard e Diakitè. Ci pensa il serbo Lazovic, bella sorpresa di giornata, a ribaltare: l’ex Stella Rossa impacchetta (oltre ad aver colpito una clamorosa traversa da piazzato) due assist decisivi per i gol di Pavoletti e Gakpè e riporta in linea di galleggiamento i rossoblù, premiati per la loro ostinazione.
La cronaca. Nemmeno il tempo di capirci qualcosa di questo indecifrabile Genoa d’inizio stagione e il Frosinone scopre invece tutta la voglia di riscatto di Lazovic, proprio lui: al 5’ l’esterno destro sfrutta subito la chance concessagli da Gasperini, brucia sullo scatto Crivello e da manuale serve all’indietro per Pavoletti che spinge in rete anticipando Blanchard.

I ciociari guadagnano metri di campo e trovano il pari alla mezz’ora con un’invenzione di Blanchard, l’uomo dello Juventus Stadium (l’1-1 nel finale), che s’inventa una rovesciata da terra raccogliendo una corta respinta di De Maio. Non solo. Sette minuti dopo sono ancora i ciociari a crederci di più. E sono sempre i difensori giallazzurri a rivelarsi decisivi. Il falloso De Maio, ancora lui, stende Dionisi al 37’ al limite dell’area e si fa cacciare per doppia ammonizione: da piazzato Blanchard scarica un sinistro che viene rimpallato dalla barriera, il pallone incrocia Diakitè che si allunga e spinge in rete. Il Matusa esplode di gioia.

fre

 Nel secondo tempo il Genoa in inferiorità numerica è costretto a riorganizzarsi. Com’era prevedibile, la partita s’incattivisce ed è battaglia a centrocampo, con gli ospiti che devono rincorrere. Il notevole dispendio di energie del Grifone per poco non viene premiato subito al 23’, quando Lazovic colpisce da piazzato l’incrocio dei pali a Leali battuto (fallo di Blanchard su Perotti al limite dell’area). Saltano, intanto, i nervi a Gasperini, allontanato da Calvarese per proteste dopo un fallo di Burdisso su Ciofani. Il Genoa potrebbe allora pareggiare pure con Laxalt, che al 26’ colpisce di testa in beata solitudine e il pallone si perde incredibilmente sul fondo. Ma il Frosinone, incapace di chiudere il match, si mostra ancora allergico a Lazovic, davvero scatenato sulla fascia: il serbo sfugge a due avversari sulla destra e serve il più classico dei palloni su cui c’è scritto “Basta spingere”. Il nuovo entrato Gakpe non può sbagliare e il Genoa si rimette in piedi con merito. Finale thrilling tra falli, gomiti alti, entrare durissime, duelli rusticani. Ma il risultato non cambia. Frosinone punito per alcune ingenuità in marcatura e stavolta per l’immobilismo di Stellone (anche Crivello andava sostituito), Genoa d’acciaio. Che in Ciociaria conquista un punto che vale oro. Un pareggio che può rappresentare la svolta che tanto cercava Gasperini.

Dopo la pausa il Frosinone è atteso dallo storico e proibitivo impegno di San Siro con la capolista Inter. Servirà un’impresa per andare a punti. Poi arriveranno due appuntamenti interni da non fallire, prima col Verona e poi con il Chievo. A Milano mancherà Dionisi che sarà fermato per un turno dal Giudice Sportivo.

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>