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La mia Roma-Juventus

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Questa volta è arrivata molto presto, eravamo ancora in vacanza ma non era possibile mancare. Roma-Juventus è quella partita alla quale mi approccio con un sentimento di rassegnazione, tanto lo so che se giochiamo meglio di loro c’è sempre un aiutino pronto, mentre se giochiamo male allora è naturale perdere. In fondo però c’è sempre la speranza che almeno una volta, per dirla alla Cagnucci, siano i buoni a vincere e allora via, saliamo sullo scooter e andiamo a soffrire.

Questa volta non voglio lasciare nulla di intentato, decido di cambiare parcheggio, di entrare da un altro ingresso e salire le scale con il piede sinistro; non dico niente a mio figlio perché un po’ mi vergogno, ma chi è tifoso lo sa, queste cose contano. Ci sediamo al nostro posto, c’è un caldo assurdo, è impossibile resistere, ma per la nostra Roma questo ed altro. Comincia la partita e subito i nostri timori prendono corpo, Florenzi viene sgambettato da Mandzukic, sarebbe rigore, ma qui nessuno si stupisce, lo sappiamo come vanno le cose, andiamo oltre e pensiamo a giocare. Passano i minuti e la Roma chiude i bianconeri nella loro metà campo, quando alzi il baricentro della squadra di 20 metri le cose migliorano, con De Rossi centrale a fare gioco la manovra prende il via immediatamente. Però il francesino che personalità, anche Pijanic sembra in partita e questa area di rigore avversaria finalmente occupata è un bel vedere.

Quando Miralem con un gran tiro coglie in pieno il palo viene da pensare che finirà come le altre volte, ma oggi sembra di vedere una Juve impaurita, una squadra che senza i suoi leader ha perso sicurezza e consapevolezza della propria forza. Per carità Chiellini e Bonucci continuano a randellare come al solito certi della loro impunità, però sono tutti arroccati davanti ad un Buffon sempre determinante. Finisce il primo tempo e si cerca un po’ di refrigerio al bar, ma è questione di poco, si ricomincia.

Il copione è sempre lo stesso, la Roma a giocare ma senza riuscire a fare gol, Pogba molto nervoso continua ad insultare platealmente l’arbitro che, come al solito, fa finta di nulla, ma poi finalmente c’è la punizione dal limite, la mattonella preferita da Miralem che con tre passi di rincorsa mette la palla lì dove neanche Buffon può arrivare, una palla spinta da ognuno di noi che supera la barriera e va a morire a mezza altezza. Fantastica!!! Tutto lo stadio a tifare ed a spingere i ragazzi che continuano a far girare velocemente la palla alla ricerca del momento giusto per tirare in porta, momento che sembra arrivare quando Dzeko solo davanti al portiere tira una bordata fermata con i piedi, stile calcio a 5. Entra Iturbe al posto di Salah e sembra voglia spaccare il mondo. Alla prima azione viene steso da Evra che incredibilmente prende il secondo giallo e torna negli spogliatoi. Lancio di Miralem per Iago Falque, cross e gol bellissimo di testa di Dzeko, è il due a zero, è il ritorno di un bomber che è mancato alla Roma per tanti, troppi anni. Questo modo di proteggere la palla e colpire di testa mi ricorda bomber Pruzzo, anche se i vicini lo accostano a Batistuta…. a me nel vederlo saltare mi è sembrato di vedere due baffoni che spuntavano da sotto il naso, ma forse è il caldo, il troppo sole preso nel primo tempo…

Ora l’Olimpico è una bolgia, sembra tutto facile, con Radja che prova a sorprendere Buffon con un missile dalla distanza e Falque un po’ troppo egoista in un contropiede utile a chiudere la partita. Manca una manciata di minuti e la Roma sente vicino il traguardo, si vede bella, perde di vista l’obiettivo e da una palla persa da Keita, si proprio lui, il prof, parte il contropiede che riavvicina i bianconeri. Lo scenario cambia completamente con la Roma che ha paura e si arrocca nella sua area e la Juventus pronta ad approfittare del momento. Forse sarebbe il caso di far entrare il Capitano per tranquillizzare con la sua presenza e la sua qualità i compagni, ma Garcia butta dentro Lijaic all’ultima partita in giallorosso.

Da un calcio d’angolo arriva il colpo di testa di Bonucci e la palla sembra entrare in rete. Già vedo esultare lo spicchio di distinti della Juventus, uno stadio ammutolito ed un pareggio che rientra perfettamente nella storia della Roma, ma all’improvviso spunta una manona che toglie la palla dalla porta e chiude ogni altra possibilità di pareggio. No, oggi hanno vinto i buoni, hanno vinto perché hanno giocato meglio, perché lo hanno fatto con qualità e cuore, perché lo hanno voluto per loro e per quanti hanno tifato Roma, la Roma e basta.

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