calciolaziale.com

San Cesareo e Vigor Perconti in cima all’ITALIA JUNIORES!

VIGOR PERCONTI CAMPIONE D'ITALIA

San Cesareo e Vigor Perconti

sul tetto d’Italia

Lo sostengo da anni. Bello, il calcio di periferia. Sia che riguardi la ex periferia di Roma, perché oggi Colli Aniene può essere perequata serenamente a Pietralata, ovvero a una periferia più raggiungibile, dal centro di Roma. Sia che si tratti di uno dei 120 paesi della neonata Area Metropolitana, ovvero la ex Provincia di Roma. Parliamo di Vigor Perconti e San Cesareo, due realtà genuine, che si misurano con piani di strategia dirigenziale e traguardi differenti. La piazza sancesarese ha vinto coppa e campionato in Promozione e poi ha conquistato la Serie D tramite l’Eccellenza, mandando avanti l’attività giovanile e ben sapendo che, prima o poi, sarebbe stato un investimento capace di portare indietro tanta riconoscenza, tanta immagine, come è giusto, per il paese, che sia. E per il suo movimento sportivo.

La Vigor Perconti, si sa, partecipa alla Promozione con la voglia di far maturare i propri giovanotti e dar loro un futuro anche nel caso in cui, dopo finali, perse prima, vinte poi: ha saputo perdere e vincere, la formazione della famiglia Perconti, di Trobbiani, di Gonini, di Francesco Bellinati. L’1-0 all’Alzano è la chiusura degna per un ragazzo e tecnico cresciuto con una società seria e gestita senza follie, e se anche ne ha fatta qualcuna nel reclutamento dei giocatori, come dar torto ai risultati ottenuti? Parliamo del campo, con titoli regionali e nazionali, ma parliamo anche di atleti spediti in categorie interessanti; e, a livello più ristretto, tra la D e l’Eccellenza, vedi Villanova, un piccolo e grande miracolo fatto anche da ragazzi provenienti da via Igino Giordanie via Collatina. Il merito è quello, da parte del tecnico, di essere tornato, dopo la chimera e illusione-Spal, alla corte di Maurizio Perconti, che lo aspettava a braccia spalancate; e lui, che nel 2012 aveva già aperto un rapporto con le vittorie, nel Lazio come in Italia, ha fatto il possibile, per giocarsi le opportunità di un serbatoio di grande qualità. Perché è diventato questo, la Vigor Perconti, in tutti questi anni, con la possibilità di disputare, non solo con la juniores, la strada delle finali. Oggi l’ennesima, piacevole conferma, di misura, come nelle imprese difficili: a Firenze, davanti a tantissimi sostenitori partiti da Roma, per dare il giusto apporto a un gruppo che è “tanta roba”, come chi li ha guidati, che, peraltro, è sul punto di tornare a guidare i Giovanissimi, prima di, cosa probabile, spiccare il volo verso club di altre categorie.

Il San Cesareo, dopo tante energie impiegate nel tentativo, sfumato proprio sotto lo striscione d’arrivo, di salire dalla Serie D in Lega Pro, tra giocatori di chiara bravura e qualche elemento sopravvalutato, ha compreso, nel tempo, che il vero tesoro ce l’avesse dentro casa: non solo la persona-Roberto Coscia, quanto il suo silenzioso, discreto, profondo metodo di allenamento ma anche di costruzione del gruppo, dopo un attento modo di andarsi a vedere giocatori non reclamizzati. Ha investito su Roberto Coscia…Roberto Coscia, senza fare dichiarazioni ai venti, senza cercare la luce dei riflettori. Si era palesata, qualche settimana fa, l’idea del tecnico neo-campione d’Italia alla guida della prima squadra. Ottimo pensiero, ma non se fatto (solo) nell’ottica di risparmiare, perché sarebbe riduttivo nella valorizzazione dello spesso lavoro svolto da Coscia, questo (ex) anonimo ma oggettivo conoscitore del campo, dei suoi aspetti, delle sue vicende, che ha dimostrato, coi fatti, senza trombe e trombette, di meritare tutta la stima dell’Italia Juniores. Vero è, altresì, il fatto che, quando ha dovuto scegliere dei nomi, il San Cesareo, per la prima squadra, ha spesso prelevato dal pianeta-D gente come Ferazzoli o Perrotti, e di questo tocca altrettanto darne atto, al sodalizio rossoblu. Ora incoraggiato non solo dal mettere in vetrina lo scrigno, ma nel trattarlo con la dovuta attenzione. Perché un tesoro cresciuto in casa, senza spendere le energie di una D tentata dalla vittoria, vale persino triplo. Per la fierezza di avere tecnico e giocatori in casa. Per questioni di bilancio, d’accordo. E per la prospettiva di far giocare gente dal posto, magari ben distante da presunti esperti travestiti da d.s. e/o procuratori.

La Vigor Perconti è diventata una bella habituée del nostro calcio, non solo a Roma e nel Lazio, ma a livello assoluto, italiano. Tanti, i sacrifici fatti, tante le speranze costruite e modellate, con qualche variabile in corso d’opera apportata, compreso il ritorno, nell’autunno 2013, di Bellinati. Tutto torna, dunque, comprese le soddisfazioni.

BRINDIAMO, DUNQUE, A SAN CESAREO e VIGOR PERCONTI, ALLA LORO SALUTE. AI LORO SUCCESSI!

Max Cannalire

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>