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La Sabina, un grandioso ritorno in Eccellenza. L’intervista a Fabio Gentili

FABIO GENTILI

L’INTERVISTA: FABIO GENTILI (ALLENATORE DEL LA SABINA)

Piacere, siamo…LA SABINA

 

Poggio Mirteto (RI) – Alle 12.50 Emiliano Perini di Roma 1 ha appena fischiato la fine della partita La Sabina-Vis Subiaco: è terminata 1-1, con un pareggio che soddisfa gli ospiti, alla ricerca di migliori posizioni nel girone B di Promozione. E con l’immens gioia del La Sabina di Fabio Gentili, che sale anzi ritorna in Eccellenza. Il collega Danilo D’Amico ha intervistato subito l’allenatore giallo-nero, protagonista, coi suoi dirigenti e calciatori, di una grandiosa cavalcata, nell’anno in cui i pronostici avrebbero consigliato di pensare a una zona statistica che va dalla settima alla quarta, forse alla terza posizione, viste le ambizioni di Valle del Tevere, seconda, come lo scorso anno, ma decisamente più impegnata, sul piano della costruzione della squadra, di La Rustica e altre outsider.

Tra gli ingredienti del successo il più importante?

Penso il segreto sia stato l’umiltà del gruppo, costruito con molta intelligenza. Sono andato alla ricerca di ragazzi affamati, giovani, di valore, con buoni pedigree a livello giovanile perché anche nel calcio le cose stanno cambiando. Quindi cercavo dei ragazzi motivati: eravamo partiti per fare bene, ma non così bene, all’inizio. Poi a dicembre quando abbiamo visto che qualcuna delle più blasonate aveva delle difficoltà ci siamo attrezzati e abbiamo cominciato a crederci, con gli arrivi di Di Cola, Buscia, Di Benedetto e Quadrini. Tutti atleti che, per un motivo o per l’altro, non avrebbero potuto fare una categoria superiore”.

Poi “Il Professore” dice: “Anche se a mezzo servizio li abbiamo inseriti nel gruppo, e si sono subito amalgamati; penso che non abbiamo mai avuto problemi nella gestione delle partite, tranne qualche volta, fuori casa, quando abbiamo sofferto l’aggressività degli avversari. Ma credo che abbiamo fatto un campionato eccezionale. Vorrei sottolineare il lavoro di chi sta dietro le quinte, dei miei collaboratori: Gianni, il custode, che ci ha fatto giocare su un campo in terra come fosse l’Olimpico. Corvino, Turchetti, Giambernardini, che non sono mai stati assenti, oltreché il preparatore Gallina. La società è stata perfetta, dal presidente al direttore sportivo, per la regolarità con cui ci sono stati dati i rimborsi. E questo è un fattore che voglio sottolineare, perché per vincere ci vuole che tutte le componenti viaggino su un regime di positività. La società non ci ha fatto mancare niente, i ragazzi sono stati bravissimi, io credo di aver sbagliato poco, nell’arco della stagione, e quindi abbiamo vinto il campionato con ampio merito”.

La partita più difficile?

“Quella a ritorno con il Sant’Angelo, perché venivamo dalla sconfitta di Forano, e all’80° perdevamo 1-0, e l’abbiamo saputa rivoltare: e abbiamo capito che anche a livello di personalità ci fossimo. Tutto questo con un età media 23 anni e 6: alla fine dovevamo pagare qualcosa. Ma penso che abbiamo fatto tantissimi risultati utili consecutivi, perdendo solo 4 incontri. Ringrazio i ragazzi, che per umiltà e rendimento sono stati fantastici.

Per la prossima stagione?

“Prima bisogna vedere su quali programmi impostare il lavoro. Abbiamo preso l’Eccellenza, l’abbiamo riportata a Poggio Mirteto dopo alcuni anni. Adesso ci godiamo la festa: mi auguro che costruiremo una squadra ambiziosa perché a me piace vincere”.

Intervista raccolta da Max Cannalire

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