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Pietro Anastasi si racconta a “La tribù del calcio”

anastasi

Mercoledì  su Premium Calcio alle ore 19.30 e alle ore 23 ritorna “La tribù del calcio”, la rubrica curata da Paolo Ziliani per i veri appassionati di pallone.

All’interno della puntata un’intervista esclusiva a Pietro Anastasi. L’ex giocatore di Juventus e Nazionale, ripercorrendo gli inizi di carriera, dichiara: “E’ una storia curiosa quella del mio approdo al calcio che conta: una domenica si era giocata Catania-Varese e la sera, all’aeroporto, il direttore sportivo del Varese Casati si ritrovò a lasciare il suo posto in aereo a una signora che aveva l’assoluta urgenza di raggiungere Milano. Casati rientrò in albergo e al bar, chiacchierando, qualcuno gli consigliò di andarsi a vedere il giorno dopo la partita Massiminiana-Paternò. Gli dissero che c’era un ragazzino interessante e quel ragazzino ero io. Fu così che finii a Varese! Purtroppo, non ebbi mai la possibilità di ringraziare la signora che aveva costretto Casati a lasciarle il posto in aereo”.

Prima di approdare alla Juventus, Anastasi esordisce in Nazionale dove diventa a 20 anni campione d’Europa: “Fu tutto incredibile – spiega –. Nella prima finale con la Jugoslavia, quella che pareggiammo col gol segnato in extremis da Domenghini, Valcareggi negli spogliatoi mi guardò e mi disse che sarebbe toccato a me. La partita finì 1-1 e venne rigiocata due giorni dopo. Vincemmo 2-0, segnò prima Riva e poi io con un gol davvero pregevole. Un sogno ad occhi aperti”.

Infine, il passaggio alla Juventus, sul quale Anastasi rivela un curioso retroscena: “La verità è che ero già dell’Inter – racconta –. Il direttore sportivo del Varese Casati e quello nerazzurro Allodi erano molto amici, andavano insieme con le mogli al mare. Sembrava tutto fatto, al punto che quell’estate, con la maglia dell’Inter, giocai addirittura un’amichevole a San Siro contro la Roma con tanto di autorizzazione della Lega. Ebbene, alla fine del primo tempo un fotografo di Varese, che conoscevo bene, mi avvicinò e mi disse che mi avevano venduto alla Juve, che si parlava di 660 milioni! Lo seppi da un fotografo, insomma. All’Inter ci rimasero male, a cominciare dai tifosi. Ma a combinare tutto erano stati, in prima persona, i presidenti Agnelli e Borghi e, oltre ai 660 milioni, la Fiat assicurò a Borghi una fornitura di motorini per i frigoriferi della Ignis: fu così che invece che all’Inter me ne andai alla Juventus!”.

Oltre che su Premium Calcio, la “Tribù” sarà visibile anche in chiaro sabato alle ore 14.30 su Mediaset Italia 2.

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