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Serie D/gir. G: recupero “rumoroso”, a Genzano. Passa l’Aprilia: gol di Roversi al 76°
Serie D/Il recupero del girone G
Scempio al “Comunale”!
Cynthia maltrattata, presa per il naso
E per altro…
Due espulsioni figlie del protagonismo di uno scarso direttore di gara, Agrò di Terni. Un rigore che manca, al 92°: quando la smetterà, l’A.I.A., di fare esperimenti sulla pelle di chi paga le tasse-gara?
CYNTHIA GENZANO 1920-APRILIA 0-1
Cynthia: Scarsella 6,5, Cacciotti 5, Carta 6,5, Bellini 5, Leccese 7, Bagaglini 6,5, Senesi 6,5 (46′ Bianchi 5), Bendia 7 (54′ Marchetti 6), Hasa 6,5 (70′ Mortaroli 5,5), Delgado 7, Peressini 5,5. A disp. Scarfagna, Martena, Facondini, De Angelis. All. Simone Rughetti 6,5.
Aprilia: Caruso 6, Maola 6,5, Toto 6,5, Visone 6, Crepaldi 7, Sossai 4,5, Schiumarini 7, Fabiani 6,5 (76′ Cannariato 5,5), Tozzi 6 (66′ Roversi 7), Pagliaroli 5, Cioé 6. A disp. Casciotti, Chiarucci, Bonanni, Trinca, Fortunato, Areni, Mele. All. Mauro Fattori 7.
Arbitro: Sig. Agrò di Terni (4). Assistenti Arbitrali: Sigg. Giuseppe Antonaglia di Roma 1 (8) e Aristide Rabotti di Roma 2 (7).
Rete: 76′ Roversi.
Note: al 43′ è stato allontanato il tecnico della Cynthia, Rughetti. Espulsi al 36′ Cacciotti (C) per somma di ammonizioni, e Bagaglini al 71′ per condotta gravemente scorretta. Ammoniti Hasa, Toto, Visone, Crepaldi, Marchetti. 150 spettatori. Giornata nuvolosa, campo gibboso.
Dal nostro inviato al “Comunale” di Genzano (Roma)
L’Aprilia passa nella tana della Cynthia con un gol di Roversi, spedito in campo dal tecnico pontino Fattori al posto del volenteroso Tozzi, e in rete al 76°, in uno dei rari errori della difesa genzanese. Reparto ridotto, nei titolari, a 2 su 4 dopo la seconda, assurda espulsione comminata dallo scarso arbitro Agrò di Terni, il cui operato ha pesantemente penalizzato la formazione di casa. Tutto questo dopo un primo tempo che ha visto i ragazzi di Rughetti convinti e intraprendenti al punto da accarezzare per due volte in quattro occasioni il punto del vantaggio.
Quando l’A.I.A. smetterà di fare esperimenti sulla pelle delle società mandando sui campi degli impreparati e sprovveduti giovani, potremo parlare di un cammino percorso in maniera completa da tutte le componenti; perché se al posto della realtà castellana ci fossero stati club quali Viterbese Castrense, il tutelato Arezzo, coccolato la scorsa stagione da un direttore di gara brindisino che non vogliamo ricordare in questa sede, o la Lupa Castelli Romani, sarebbe scoppiato un putiferio di rare proporzioni, questa sera. E invece la Cenerentola dei Castelli Romani, “accusabile” di scarso peso politico, domenica non avrà a disposizione 5 giocatori, 2 espulsi e 3 che erano in diffida, e forse nemmeno il tecnico Rughetti. L’allenatore romano impegnato alla corte genzanese è stato, infatti, allontanato da un arbitro non capace, non in grado di distinguere i contatti fisici sul piano tecnico, ma nemmeno gli schiaffi; e per fortuna ne è volato soltanto uno, per fortuna, di Sossai a Delgado, con il fischietto della sezione di Terni a tre metri dall’accaduto (dove stava guardando?). Il direttore di gara che, nei minuti precedenti, ha sbagliato ad ammonire la prima volta Cacciotti, che ha commesso un normale fallo su Pagliaroli, versione Klaus Di Biasi e Cagnotto (padre: sono state due leggende viventi della specialità natatorie più spettacolare, per i più giovani, n.d.r.). La seconda espulsione, purtroppo, è figlia del protagonismo di questo deconcentrato, distratto, disattento ragazzo, cui auguriamo di far meglio le altre cose, nella vita, perché questa, francamente… Il secondo cartellino rosso è sembrato “televisivo”, e quel mezzo di diffusione, nelle teste di questi giovani arbitri, si sa, può fare dei danni agli stessi come ai malcapitati che li incrociano sul proprio cammino, se in giornata negativa.
La cronaca – La Cynthia in versione canarina cerca con più costanza la porta avversaria già nelle prime battute: in 6′ due iniziative vengono ben controllate da Caruso e compagni, che mostrano la dovuta attenzione. Sul versante opposto Visone cerca la profondità con Scarsella puntuale nell’uscita al confine dei propri 16 metri. All’11’ ghiotta occasione per i padroni di casa: Delgado-Hasa-Delgado, gran sinistro dell’attaccante iberico respinto corto da Carta; arriva Bendia che, da una parte, non crede in tanta grazia, dall’altra soffre uno strano rimbalzo. Fatto è che la palla impattata dal pur talentuoso centrocampista locale schizza, alta, troppo, e la chance sfuma sul fondo, tra il dissapore dei tifosi di casa.
Al 14′ Schiumarini mette una signora punizione dalla destra che frutterebbe il punto del vantaggio apriliano, se dopo il colpo di testa di Cioé non ci fosse in fuorigioco un compagno di squadra, nei pressi della linea di porta, dopo la prodigiosa respinta di Scarsella. Dall’altra parte, sul rovesciamento di fronte, a difesa altissima fino ai 40 metri, stessa sorte, per Hasa, sulla profondità scelta con raffinata tecnica da Bendia: rete non valida.
Al 22′ Cynthia vicina alla rete: angolo di Leccese mal battezzato dal portiere e dai difensori, con Delgado che arriva, in spaccata, sul secondo palo, alzando troppo la mira dall’area piccola. Il successivo gioco d’attacco dei giocatori di Rughetti viene cancellato dalla tattica dell’off-side, che il reparto arretrato organizzato da Fattori esegue con efficaci sincronismi.
Al 26′ primo, clamoroso errore dell’arbitro Agrò: la Cynthia potrebbe scappare in contropiede con Delgado, fermato con le cattive, da penultimo difensore, da Sossai, sulla linea di metà campo. Il fischietto ternano inverte completamente il calcio di punizione evitando di ammonire il numero 6 apriliano e sanzionando lo sbracciare del giocatore castellano, che provava a liberarsi dalla morsa avversaria.
Al 29′ la seconda traccia offensiva dell’Aprilia con Fabiani che recupera un gran pallone, salta centralmente due avversari, produce un bel diagonale destro da 23 metri che termina di poco fuori. Al 33′ la prima ammonizione data a Cacciotti è, in realtà, più dovuta al balzo che fa Pagliaroli perché il fallo sarebbe una normale infrazione, e avrà, 3′ dopo, un rilevante peso, sul resto della gara. Al 36′ un fallo più plateale del numero 2 di casa porta il protagonista assoluto di questa triste giornata alla condizione di estrarre il 2° giallo al giovane classe 1996 estromettendolo dalla competizione. Cynthia in 10 che scala Hasa a centrocampo, Senesi arretra in difesa e Delgado resta a fare reparto da solo, e lo ricoprirà con ammirevole generosità (4-4-1). La reazione caratteriale della Cynthia è persino da applausi, con una prima soluzione offensiva che termina, innocua, tra le braccia di Caruso, e una seconda opportunità di fila molto più insidiosa. E’ il 37′ quando Bendia spedisce dal centro in verticale Delgado che tenta un gran tiro di sinistro tenendo la palla bassa, che sfila di un nulla fuori rispetto al palo lontano. Applausi dalle tribune e rammarico per i giocatori di Rughetti. E’ un approccio guidato dal grintoso allenatore di casa, quello degli “yellows” genzanesi. Al 41′ Sossai rifila uno schiaffo a Delgado o qualcosa di similare, ma lo schiocco lo si sente bene, in tribuna: hanno visto tutti tranne chi dovrebbe garantire la regolarità del gioco, che, per inciso, era a 3 metri dal fattaccio. Ne nasce una zuffa che impegna parecchi contendenti. L’insufficiente direttore di gara pensa di cavarsela ammonendo Toto, che ulteriore giustizia cercava, nel tentativo di spartire i suoi dagli altri. Mistero della fede. Non è finita: scatto di 50 metri del signor Agrò, al 43′, per cacciare Rughetti. Nasce una discussione a distanza tra il presidente della Cynthia, Bertucci, e uno dei componenti la sua panchina, che dice: “Non ha detto niente, presidé”. Era vero. Vai a capire. Ma la giornata infelice non è terminata, per il designato arbitro: Delgado carica, pesantemente (da “giallo”) Schiumarini, che resta, dolorante, a terra. Il giocatore di casa, sportivamente, fa segno di buttare la palla fuori mentre un tiro di Tozzi finisce fuori, e presta subito il doveroso soccorso al 7 dell’Aprilia.
La ripresa si apre con un cross di Schiumarini che Tozzi che, di testa, fa la barba al palo sinistro. Brividi all’8′ per un cross di Schiumarini arginato da Leccese, che attenua l’impatto di Tozzi sul primo montante, quello sistemato alla sinistra di Scarsella, a quel punto sulla via della capitolazione. Il difensore della Cynthia si ripete al 13′ sul roccioso 9 dell’Aprilia. Sul conseguente calcio d’angolo, ben battuto da Crepaldi, Pagliaroli, in tuffo, di testa, si divora l’evidente occasione di segnare una rete. La Cynthia intuisce i pericoli corsi avanzando, pur in 10, il proprio baricentro. Delgado fa reparto 1 contro 4, di fatto, Hasa lavora in mezzo, e al 22′ i ragazzi di Rughetti, intanto impegnato a fare avanti e indietro, in tribuna, vanno vicino al bersaglio grosso. Marchetti costruisce, Delgado rinifinisce per il compagno col numero 15, che vede Caruso lontano dai pali, provando la battuta al volo, che si alza di un metro e mezzo rispetto alla traversa. Lodevole tentativo.
Al 26′ un normale fallo da ammonizione, a pochi passi dall’assistente 2, Rabotti di Roma 2 – che poteva intervenire, nel merito -, viene tramutato nel secondo “rosso” di giornata. Per la Cynthia è notte fonda, in 9 contro 11. Nonostante tutto, anche in questo caso la reazione è efficace: al 28′ un fuorigioco millimetrico di Delgado, ben rilevato da Antonaglia (gli assistenti, almeno, erano pronti e preparati…), vanifica una positiva situazione di Delgado, a quel punto giunto solo davanti al portiere. Al 31′ l’episodio che sblocca la partita. angolo di Crepaldi per Roversi, abilissimo a svettare di testa, nel bel mezzo di uno dei pochissimi errori dei difensori di casa, a quel punto orfani di mezza batteria, e palla, imparabilmente, nell’angolo altro destro. 1-0 per l’Aprilia e giusta esultanza dei sostenitori presenti.
Al 36′ Cannariato spedisce alta una conclusione dai 18 metri. Al 39′ Delgado alza troppo un calcio di punizione dalla tre-quarti; stessa sorte, per il generoso “puntero”, al 44′, quando prova a girare in porta un’interessante punizione di Carta dalla destra, battuta col sinistro. Al 45′ il servizio è per il coraggioso portiere Scarsella, che va a colpire di testa nel traffico dell’area ospite, con la sfera che va di poco alta.
Al 47′ un lungo lancio di Delgado trova la punta di casa un metro dentro l’area: pregevole lo stop di petto e il modo di difendere la palla. Viene platealmente spinto e sarebbe rigore, ci fosse un arbitro vicino all’azione e di personalità. Non per Agrò, con Rughetti che, a quel punto, perde la pazienza e di brutto, in tribuna. Dopo 3′ di recupero l’Aprilia torna a casa con i 3 punti, ora è di nuovo la quinta forza del torneo, a 39, la Cynthia con 5 squalificati. E chissà quanti minuti avrà trascorso, Pacifici, a spiegare dei macroscopici errori gestionali, se basterà…
Conclusioni – La Cynthia recrimina, e ha tutte le carte per farlo: peccato non ci fossero telecamere, a notare il bistrattamento di una delle due compagini impegnate sull’erba di Genzano. Ma c’era uno affidabile, Carlo Pacifici, una persona seria, all’interno di questa gestione dogmatica dell’Associazione Italiana Arbitri voluta da Nicchi: raramente abbiamo visto l’ex fischietto nazionale di un colorito diverso, al termine di una gara. Non pretendiamo siano tutti come il padovano Sartori, tra i migliori da tanti anni, checché ne dicano a Viterbo. Però oggi al “Comunale” di Genzano il settore arbitri, che per il resto va sempre incoraggiato, ha fatto passi indietro, da mettersi le mani nei capelli (ovvio, per chi ne possiede di naturali…).
L’Aprilia ha fatto la sua partita, ha rischiato nella prima parte, aggiustato le cose in corsa, lavorato davvero bene nei meccanismi di difesa e del pacchetto mediano, giocato troppo individualmente e non di squadra, per un tempo intero. E, quando ha capito che la dote, un punto, acquisita fin lì, sarebbe aumentata, cercando il gol in doppia superiorità numerica, ha fiutato e trovato la rete decisiva al 76°, con un attaccante che non si fa pregare, e si sa fare trovare pronto: Roversi. Quello che qualche scienziato di Eccellenza aveva definito “non da Serie D”. Ma tant’è, in questa regione piena di esperti. Con il suo gol e una prestazione compatta la squadra dell’operaio Fattori torna a respirare aria da play-off, con 2 punti sull’Arzachena, a 3 dall’Ostiamare, e a 4 in più dell’Unicusano Fondi, in attesa del ricorso del prestigioso Chiacchio su una vicenda lontana nel tempo, facente parte della gestione-Capitani… Una vittoria in trasferta, al di là delle polemiche, rialza sempre il morale.
Al rientro negli spogliatoi qualche tesserato pare sia venuto a contatto per un gesto tutto sommato evitabile, che avrebbe prodotto Caruso nei confronti di uno dei componenti la panchina avversaria. Il che ha creato tensione tra diversi avversari: ma il pronto intervento dei dirigenti ha scongiurato cose ulteriormente negative. A un certo punto si è riaperta la porta dello spogliatoio dell’arbitro. In quel momenti i “contendenti” avrebbero optato per risolvere la cosa, da soli, con una dote rara…Si chiama buon senso.
Massimiliano Cannalire
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redazione composta da giornalisti ed appassionati di calcio in viaggio per i campi della nostra regione
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