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Bruno Camerini, felicità è…Albalonga!

BRUNO CAMERINI E L'ALBALONGA AL COMPLETO CON LA COPPA

Da uno dei nostri inviati all’8 Settembre di Frascati

Non c’è stato bisogno nemmeno del quarto calcio di rigore avversario perché dopo il terzo la situazione recitava: Albalonga-Vis Artena 3-1. Quando Amico va sul dischetto la parte della tribuna votata alla squadra castellana intuisce che è il momento più importante se non degli ultimi tre lustri ma di sicuro delle ultime 10 stagioni sportive. Amico ha segnato e la gioia può essere espressa, in campo dai giocatori, dall’allenatore Gagliarducci, dai dirigenti. E, in tribuna, da Umberto Camerini, dall’illustre genitore, Bruno, presidente della squadra biancoazzurra, e dai sostenitori arrivati dalla vicina città dei Castelli Romani. E il fatto di essere arrivati ai tiri di rigore è ben presente, sul viso del numero 1 societario.
Avete aspettato 16 anni un momento così, in questa competizione, mettendo da parte il successo nel campionato di Eccellenza e il titolo juniores 2001. Il Presidente ricorda che 16 anni fa furono sconfitti all’ultimo minuto.
“Sì, un lungo lasso di tempo che oggi ci ha dato la giusta soddisfazione. Anche nel 1999 il minuto fatale fu il 91° e oggi la cosa si è ripetuta: allora fu una punizione magistralmente calciata di sinistro da Bechini, attaccante della Castrense, che ci fece interrompere un sogno di gloria e perdemmo 2-1 al Tre Fontane. La squadra avrebbe potuto e dovuto chiuderla prima, fermo restando i meriti dei ragazzi, che in campo l’hanno meritata; e della Vis Artena, che è stata una degnissima avversaria. Ho rivissuto gli stessi momenti della finale contro la Castrense, al momento del pareggio della Vis Artena. Poi è andata bene ai rigori e possiamo festeggiare”.

Oggi ha vinto il Bruno tenace uomo prima che il caparbio dirigente: ha vinto uno che le cose le dice sempre come le pensa, in un calcio spesso fatto di frasi e atteggiamenti ipocriti.
“Noi dirigenti lavoriamo tutti, dalla scrivania alle strutture sportive, da Albano a Pavona per mettere in condizione la parte tecnica e agonistica di lavorare nelle migliori situazioni, e perché queste portino a risultati amportanti come è quello di oggi. Questa cosa nel tempo è diventata una costante e la soddisfazione di vincere è mia, sì, ma anche di tutti quelli che si danno da fare. L’abbiamo attesa nel tempo ed è arrivata. E’ la vittoria dei ragazzi e dell’allenatore, ma un piccolo merito anche alla dirigenza,che con il lavoro svolto dietro le quinte permette ai ragazzi di lavorare in tranquillità. Ci vuole più cuore, nel calcio, ed oggi non ne abbiamo avuto abbastanza, perchè avremmo dovuto chiuderla prima. Godiamoci questo momento, ma ci vorrà più cuore anche in campionato, per recuperare quelle posizioni lasciate negli ultimi tempi ad altre realtà. La società è già protesa verso nuovi traguardi e vorremmo ottenerli”.
Oggi, dalla tribuna più alta, riderebbe volentieri quello che con te è stato sempre il primo tifoso del calcio ad Albano Laziale e dintorni, e dell’Albalonga. Mentre risponde Camerini passa dal provato dalle emozioni ai sentimenti più discreti, e profondi, perché il riferimento è all’amico prima che al sindaco e al dirigente che manca da qualche anno, l’Avvocato Toti.
“Sì, credo che Luciano oggi riderà e di gusto per una bella gioia, e lo avrebbe fatto, fosse stato qui. Un pensiero doveroso a uno che ha fatto un lungo percorso e ci ha sempre incoraggiato”.

Massimiliano Cannalire

Nella fotografia di PAOLO LORI l’ALBALONGA al completo

festeggia la conquista della Coppa Italia d’Eccellenza laziale 2015

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