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Ecc. Girone A: Manca un padrone, a questo campionato

Manca un padrone, a questo campionato

con Ladispoli e Trastevere a scartamento ridotto

Il Fonte Nuova passa, in 10, a Civitavecchia: Montecelio, blitz a Palombara

e miglior paragone Campionato-Coppa. Bene Città di Fiumicino e Vigor

In parecchi dicono che da adesso sarà un altro campionato. Potrebbe essere ma non credo tanto diverso perché di giocatori di livello che potrebbero essere innestati in corso d’opera non ce ne sono, poi, così tanti, in giro. Alfonsi si è rotto il perone e comunque l’Unicusano Fondi lo aspetta, dicono i più ottimisti, tra tre mesi, diciamo anche quattro. E comunque la società di Ranucci, Bandecchi e Pochesci già ha fatto sentire la propria e seria vicinanza a uno dei più talentuosi calciatori d’ogni tempo mai visti nel Lazio. Toscano resta un punto fermo nei sogni di ascesa della Valle del Tevere nel girone B di Promozione: considerata la solidità della società di Forano e Collevecchio in Sabina il centravanti pelato nemmeno ci pensa, a una soluzione differente. Perrotti, Giglio e Corsale sono l’ossatura del Cassino secondo cosiccome Morelli, Sfanò, Corrado e Neri sono le certezze del Colleferro. Tutto questo valutando che non c’è stata una squadra capace di andare in fuga, e non ce ne sono due in grado di fare la selezione. Ha ragione il presidente della Sorianese, Torroni: mai tanto equilibrio con tante realtà in pochissimi punti, forse perché mancano, delle vere e proprie avversarie, per chi sognava in estate. E al massimo, ora, si possono inserire uno o due giocatori, per non rompere gli equilibri e dare il cambio di passo, di marcia, a quanto di discreto e buono fatto fino ad ora. Il Fonte Nuova, primo con 26 punti, viene da una riunione societaria in cui è stato deciso di continuare a puntare sulla qualità dei Mereu e dei Silvestrini, del blocco, insomma, che ha fatto ottimamente nonostante i 5 pareggi; infatti la compagine allenata da Giancarlo Oddi ha messo insieme 7 vittorie; di quelle di vertice la squadra nomentana è quella che ha pareggiato di più e perso di meno (1). Nella campagna-trasferimenti la prima della classe cercherà dei giovani in età di lega, probabilmente dei ragazzi nati nel 1996 e nel 1997, perché i grandicelli d’età sono di buona qualità e anche qualche cambio è di buona costanza e tecnica.

Dentro i secondi, non fuori – Il Ladispoli e il Montecelio rappresentano due casi distinti e separati. Partiamo da un’analisi dei soli risultati: è ovvio che, sulla strada che porta alle ambizioni, la società di Umberto Paris non possa essere soddisfatta delle ultime prestazioni, anche se il gioco c’è stato, a Villanova. I ragazzi di Claudio Solimina vengono da tre pareggi, conti alla mano, anche se sono quelli che hanno vinto le stesse gare dei calciatori di Oddi, Amici e Scudieri (il Città di Fiumicino). E in mezzo a questi tre punti raccolti in altrettanti incontri, punto dolente, c’è stata una doppia sconfitta in Coppa Italia subìta da una banda di ragazzini che, nel girone B, è terz’ultima in classifica e con due cambi di panchina – Granieri all’inizio, Centra al suo posto, ancora Granieri – effettuati da tre mesi e una settimana a venire ai giorni nostri. Il fatto che non ci sia una squadra in fuga, i margini di miglioramento percorribili, la bontà dell’organico rossoblu, sono una parte delle cose che inducono i tifosi del Ladispoli a sperare perché, sotto di una rete al “Ferraris”, la squadra ha reagito, trovato il pareggio con uno dei più duttili giocatori del campionato, il talentuoso Gravina, che può essere un fattore, alla distanza; e continuato a cercare la via della rete. I limiti verso una solida leadership, allora quali sono? Due, in particolare: le basse percentuali di realizzazione, in primis, e un centrocampo che, sul piano dell’interdizione, potrebbe fare di più. Sì, il Ladispoli ha mostrato parecchie potenzialità inespresse, fin qui. Fermo restando un concetto a suo favore: i giovani impiegati sono idonei a figurare bene in prima squadra ad alti livelli, e questo è emerso in modo naturale, dai fatti del campo.

Il Montecelio ha vinto a Palombara una partita che si era incanalata sullo 0-0, prima del guizzo di Cesaro, che ha deciso l’incontro poco dopo la metà della seconda frazione: se il Cre.Cas. non ha giocato, assenze a parte, ai suoi abituali livelli, merito della formazione ospite, che poco ha lasciato, vista l’inoperosità del portiere della squadra di Amici. Il secondo posto è una piacevole conferma, se consideriamo due fattori positivi che ne cancellano uno negativo e un’oggettiva carenza di esperienza di tipo dirigenziale. 1) I gialloblu tiburtini (24 punti) sono la migliore squadra nel rendimento coppa-campionato del girone A, come il Cassino è nel girone B, dal momento che le altre qualificate hanno una minor dote nel torneo domenicale, mentre Ladispoli, Città di Fiumicino, Trastevere e Vigor Acquapendente non fanno più parte dell’altra strada per la Serie D: il Villanova e il Fregene hanno 21 lunghezze, la Sorianese 20. 2) Se a Montecelio non dovessero primeggiare di qui a marzo-aprile nessuno si strapperebbe i capelli (ovvio, per chi se lo può permettere…): giocare in maniera spensierata, senza la forzatura di dover vincere a tutti i costi è di certo un fattore positivo, rispetto, per esempio, a Ladispoli e Trastevere, visti i nomi che ne compongono le rose. In questo il Montecelio è come il Villanova, fatto perlopiù da giovani calciatori e come il Città di Fiumicino, alla prima avventura assoluta in Eccellenza. L’asse costruita tra Montecelio e il Borussia, landa calcistica casilina resa nota, tanti anni fa, da Glauco Cozzi, può essere una buona mulattiera di montagna che, in prospettiva, arriva alla cima delle soddisfazioni legate all’utilizzo di ragazzi giovani in prima squadra. Anche se al momento di atleti all’altezza ce ne sono pochi. Due le incognite. La prima: il giovanissimo Pontrelli, come responsabile giovanile, ha poca esperienza come poca ne ha, a livello dirigenziale, tantissima, invece è la sua passione, l’illuminato e prestigioso collega giornalista professionista Emilio Piervincenzi. Il giovane dirigente non ha pedigree e deve dimostrare tutto: diciamo che da Roma a Trieste è ancora al casello di Fiano Romano. L’altro, il buon Emilio, ci mette tanta capacità ragionatrice e manageriale, consapevole che può entusiasmare sia il ridente paese di 5000 anime sulla Tiburtina, sia portare in sua dote una parte degli appassionati romani non solo legando questa lungimirante collaborazione ai risultati ma all’esigenza di lavorare insieme, in un momento di congiuntura economica da quarto mondo con tutti gli attacchi al patrimonio travestiti da tasse (TARI in testa). Non è un’intesa facile, riuscire a inserire uno o due giocatori in sede di prima squadra, provenienti da Via di Grotte Celoni, francamente. Anche se bisognerà fare qualcosa perché ieri a Palombara, in panchina, gli aspiranti titolari erano solo in 5, portiere compreso. E questo, stando lassù, non te lo puoi proprio permettere. Noi siamo piccoli ma cresceremooooooo… – Lo Sporting Città di Fiumicino, sul piano del gioco, ha riscosso consensi ovunque, parlando con gli avversari incontrati, e i 23 punti, quarto posto a un punto dal 2°, sono un ottimo viatico al proseguio del campionato, nonostante la risicata vittoria sul Futbol Club (2-1). La stessa Vigor Acquapendente ha vinto l’anticipo di sabato coi gol di Saleppico e, su rigore, di Danieli, salendo a 22, e lasciando il Grifone Monteverde in crisi di identità con la settima sconfitta in 8 partite; e, aggiungiamo, con Rocchi e Tersigni probabilmente in partenza! Il Fregene sente aria buona anche se sa bene di poter fare cose più attente, della partita vinta di misura, al 92′, a Ciampino: in vantaggio per 2-0, la squadra di Paolo Caputo si è fatta avvicinare e riprendere con l’ingenuità di una ragazza esordiente al ballo delle debuttanti. E questo deve essere un motivo di riflessione, per i giocatori biancorossi. Una battuta d’arresto, per l’Almas, che non cancella quanto di bello fatto finora, da assoluta outsider, pur con una linea verde di buona capacità tecnica. La stessa dote del Fregene ce l’ha il Trastevere (21), dopo il 4-0 imposto al Montefiascone con la tripletta di Roberti, in un momento in cui i gialloverdi venivano da due successi di fila e i romani da troppi acciacchi di uomini-cardine. Un esame superato, dunque, per la banda di Sergio Pirozzi, che tiene nel mirino almeno il secondo posto, col primo a 5 piastrelle nel gioco calcistico dell’Oca. Resta attardata e un po’ stordita la Sorianese (20), che non riesce ad andare oltre il 2-2 davanti al pubblico amico contro il Santa Maria delle Mole: la squadra ospite si è rivelata, oltre ogni ragionevole dubbio, tenace e tosta, da affrontare, nonostante la bassa zona della graduatoria che rappresenta. Come si comporterà, ora, la società di Via Appia? Perché la squadra di D’Antoni è una delle più giovani in assoluto, e sta bene, ma quella di Armando De Simone ha perso o sta per perdere (Mancini, Filangeri, Bianchini, Barbarella, destinato al Grifone Monteverde, e Ognibene) diversi pezzi e deve rimettere a posto alcune cose. Resta l’ossatura composta da Brugnettini, Forte, Saccavino e Terribili, e poi tanti giovani. Sul fondo della classifica il Monterotondo batte 5-2 il Monterosi, lascia l’ultima piazza ai biancorossi della Cassia Bis, e, in colpo solo, supera Futbol Club e Santa Maria delle Mole raggiungendo Grifone e Montefiascone, a 12, a 2 dalla terra promessa, rappresentata (14) dal Civitavecchia. E con il mare che ha temperature a 20° gradi, con giornate che sono più primaverili ed estive che autunnali, l’inverno è ancora distante. Ma forse, nel girone A, è già arrivato, come una resa dei conti, economici ma non solo, per parecchi.

Massimiliano Cannalire

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