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Scuola dei Leoni: Peroni “Siamo vicini ai nostri ragazzi”

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È stata una stagione importante, questa per la Scuola dei Leoni, giovane realtà romana che opera presso l’impianto “Qualcio” sito in via Marco Stazio Prisco. Una realtà che quest’anno oltre ad aver completato tutti i gruppi della scuola calcio, ha messo in campo anche una squadra di Under 14, arrivando a festeggiare il grande traguardo di 160 iscritti all’interno della sua attività di base. Niente male per un club nato da così poco tempo.

Ne siamo contenti: è segno che stiamo lavorando bene”, commenta con noi il responsabile Claudio Peroni. “Io e il mio socio, Angelo D’Angelo, siamo del settore, abbiamo l’esperienza ma anche la giusta umiltà e penso che questo connubio di caratteristiche sia arrivato alle persone. Il nostro punto di forza? Io penso che la base principale per una buona scuola calcio sia quella di selezionare tecnici preparati e il creare un ambiente che sia sano. Con questi due presupposti e il semplice e spontaneo passaparola che si è venuto a creare in poco tempo ci siamo fatti conoscere. È molto semplice. A volte un genitore porta via il proprio figlio da una società non perché magari non fa parte del primo gruppo: a volte anche perché non ci si trova bene come clima. Siamo felici invece di poter dire che qui da noi si è venuta a formare un’atmosfera piacevole e familiare”. Ma la Scuola dei leoni non è una società come le altre: il suo nome porta in sé la sua particolarità.

“Noi abbiamo un filo diretto con l’Accademia Frosinone (che a sua volta è legata al Frosinone, ndr), che desiderava avere un suo polo suo a Roma. Questo ci porta naturalmente a un dialogo costante con loro, seguiamo le stesse metodologie di lavoro, ci forniscono materiali, linee guida, la possibilità di andare presso le loro strutture a seguire gli allenamenti e non solo”. Tutto andava per il meglio in questa stagione di grandi conferme per la giovane scuola calcio del club quando purtroppo è scoppiata l’emergenza Coronavirus a bloccare tutte le attività. E i bambini, chiaramente sono dovuti rimanere a casa.

Ormai sono quasi due mesi che la situazione va avanti, ma la Scuola dei Leoni non è rimasta a guardare, come ci racconta Peroni: “Anzitutto la prima cosa che ho chiesto è stata se fosse la disponibilità dei tecnici a fare qualcosa in questo periodo per i nostri ragazzi. Devo dire che tutti mi hanno risposto da subito di sì e con entusiasmo abbiamo iniziato a organizzare un programma a distanza, con l’obiettivo, semplicemente, di tenere impegnati i nostri bambini, far sentire loro la vicinanza e l’affetto dei loro istruttori e della loro società e magari strappargli un sorriso. Inizialmente mandavamo loro semplici video con esercitazioni che ci arrivavano da Frosinone, poi abbiamo iniziato con veri e propri appuntamenti interattivi: un collegamento al giorno con categorie diverse in cui abbiamo assegnato dei “compiti per casa”, esercizi per i più grandi e giochi per i più piccoli, da svolgere e da presentare la volta successiva. Per esempio con i nostri 2007, che il prossimo anno esordiranno in agonistica, si è parlato spesso in questi appuntamenti di posizioni in campo, di moduli: aspetti teorici che, magari, durante l’anno si ha meno la possibilità di approfondire a dovere.

Con le fasce più basse, invece, come i Piccoli amici, abbiamo realizzato e realizziamo tuttora videochiamate concordate, con la presenza dei genitori, per farci comunque vedere e sentire dai più piccolini”. E non si è pensato solo ai bambini: “È vero, anche ai genitori interessati abbiamo mandato video con proposte di esercizi da svolgere, visto che in questo periodo è più difficile fare moto. Devo dire che sono rimasti tutti contenti delle nostre iniziative, abbiamo avuto ottime risposte”.

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