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Castelverde: che impresa a Palestrina!

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Il Palestrina è caduto dopo 16 partite. Alla prima di ritorno la capolista del girone D della Prima categoria ha ceduto il passo sul campo di un coriaceo Castelverde. La squadra di mister Damiano Casarola, dopo aver fermato la Tivoli poco prima della sosta, si è ripetuta con l’altra “big” del girone.

«Abbiamo saputo giocare da squadra, d’altronde quella è la nostra vera forza – dice capitan Emanuele Ansini – Nel primo tempo loro hanno fatto di più la partita, ma noi abbiamo avuto probabilmente le occasioni migliori. La ripresa è iniziata sempre nel segno dell’equilibrio, poi Silvestri l’ha sbloccata su calcio di punizione e a quel punto il Palestrina ha reagito in maniera forte alla ricerca del pari, ma abbiamo tenuto bene l’1-0 fino alla fine. Sicuramente è stato il nostro risultato più importante di questo campionato e anche una delle migliori prestazioni».
La compattezza di un gruppo che non molla mai: questo sembra essere il segreto del Castelverde. «Merito della società, del mister e di noi giocatori che abbiamo formato il giusto spirito di squadra». Il team biancoverde, al momento, è al sesto posto ed è in serie utile da sette turni.
«Non ci siamo mai posti obiettivi finora e continueremo a non farlo in questa fase del campionato – rimarca Ansini – A sei o sette giornate dalla fine vedremo come saremo messi e a quali obiettivi puntare».

Nel prossimo turno è in programma la sfida di Torre Angela. «All’andata vincemmo 2-1, ma ci fu molto da soffrire e l’avversario mi fece un’ottima impressione. Conosco bene il loro allenatore Ottobrini e so che è uno molto preparato: ci attende un match complicato, ma cercheremo di allungare la nostra striscia positiva». Anche il direttore generale Clemente Longo ha voluto dire la sua. «La nostra prima squadra è composta da ragazzi giovani e alcuni elementi esperti e ha un atteggiamento sempre positivo in campo, quindi questa è una soddisfazione per la società e per l’allenatore. Dove arriveranno non lo sappiamo, ma al momento siamo sicuramente contenti. Pian piano stiamo cercando di trasmettere questa nuova mentalità a tutte le nostre selezioni. Il calcio dilettante è spesso “ostaggio” dei genitori, ma dopo due o tre anni di intenso lavoro si inizia a vedere qualche risultato – rimarca il dg -. Non tanto sotto il profilo dei risultati, ma della qualità del gioco e della didattica. L’ambiente sta iniziando a capire che bisogna progettare l’attività didattica e avere un atteggiamento tattico giusto, lavorare sulla tecnica e sulle situazioni di gioco per far migliorare questi ragazzi. Questo concetto prima era molto complicato da far passare, si pensava unicamente ai risultati e le esercitazioni settimanali come le idee tattiche erano deficitarie: ora un cambiamento si avverte» conclude Longo.

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