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La Lazio riparte dai gol di Ciro Immobile

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Nel calcio, come nella vita, le seconde possibilità esistono e si presentano quando meno ce lo aspettiamo. Per quanto riguarda la Lazio, sconfitta nell’ultimo derby con la Roma per 2 a 1, l’opportunità di una riscossa in campionato arriverà subito, mentre per rifarsi contro i rivali storici giallorossi bisognerà attendere il girone di ritorno del campionato. La compagine allenata da Simone Inzaghi, la vera sorpresa di questa stagione di Serie A per punti fatti e gioco espresso, è incappata nella seconda sconfitta stagionale, sempre all’Olimpico, anche se in questo caso giocava fuori casa. La precedente debacle è stata contro il Napoli a settembre ed a partire da quel momento i biancocelesti non soltanto hanno inanellato una serie di risultati positivi, tra i quali spicca la vittoria allo Juventus Stadium di Torino, ma hanno anche dimostrato di saper giocare un calcio armonioso ed efficace, come certificato dall’eccellente momento di forma di Ciro Immobile, capocannoniere del campionato con 15 reti all’attivo e in testa alla Scarpa d’oro, il trofeo che si assegna al miglior marcatore dei tornei europei.

 Protagonista di una buona stagione anche in Europa League, la Lazio, che non spiccava tra le favorite secondo i pronostici di calcio di inizio stagione, è sicuramente la realtà calcistica più sorprendente di questo inizio di stagione in Italia. Dopo un mercato non esaltante e con poche risorse economiche, la società presieduta da Claudio Lotito ha fatto affidamento sulle abilità tattiche di Simone Inzaghi, già in carico l’anno scorso e ormai uomo di fiducia del club sotto tantissimi punti di vista. Il tecnico piacentino ha infatti compreso che bisognava dare fiducia all’estro di Luis Alberto, centrocampista proveniente dalla primavera del Barça, e al talento di Milinkovic Savic, anche lui nato in Spagna ma arruolabile solo per la nazionale serba, nella quale ha giocato in praticamente tutte le categorie. Senza un asso come Felipe Anderson, e dopo la partenza di un attaccante veloce come Keita Balde, Inzaghi ha dovuto ricominciare da capo per garantire non solo a Immobile un appoggio importante ma anche per dare alla sua squadra un equilibrio e un gioco efficace, armonioso e incisivo. Con Lucas Leiva come perno del centrocampo, a sostituire Biglia passato al Milan, e Parolo come alternativa valida, Inzaghi ha costruito attorno a Luis Alberto e Milinkovic Savic una mediana polivalente, capace sia di difendere e rintuzzare gli attacchi avversari, sia di imbastire le azioni d’attacco per un Immobile spesso anche ben servito da Lulic e Marusic, due esterni perfetti per un 3-5-2.

 Le 32 reti messe a segno finora dalla Lazio sono il frutto del gran lavoro dell’allenatore e della coesione tra i calciatori, che pur non essendo fuoriclasse assoluti si completano perfettamente gli uni con gli altri. Terzo miglior attacco del campionato, la Lazio si aggrappa a Imobile, che già fu capocannoniere nella stagione 2013-14 quando vestiva la maglia del Torino e ha intenzione di ripetersi anche quest’anno.

 È vero che la sconfitta con la Roma è stata una battuta d’arresto importante oltre che un colpo alla fiducia, dato che un derby è sempre un derby, ma il traffico nelle zone alte della classifica darà ai biancocelesti la possibilità di rifarsi già subito, a partire dalla prossima partita in casa contro la Fiorentina. Fondamentale, come sempre, sarà l’apporto offensivo di Immobile, un attaccante che all’estero ha faticato, vedi le esperienze al Borussia Dortmund e al Siviglia, ma che in Italia è sempre stato concreto e prolifico. E quest’anno vorrà conquistare con la Lazio l’accesso alla Champions League e anche il titolo di capocannoniere.

 

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