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Keita apre e Lulic chiude. Ma quanta fatica.

lazioKeita

Dare un segnale dopo il passo falso di Milano era d’obbligo contro un avversario alla portata, sul campo, il segnale è arrivato ma distorto. Inzaghi vive le prime vere difficoltà di gestione dopo lo scorcio di campionato dello scorso anno vissuto con buoni risultati. La Lazio vince ma convince in parte. Si riparte da dove si è smesso di giocare Martedì sera, da quel 3-5-2 che sta diventando parte integrante dei piani di un allenatore che per antonomasia ha sempre prediletto il 4-3-3 con qualche variante. Tutto azzerato, in linea con i capricci di Keita che in qualche maniera ha spostato e sta spostando gli equilibri tattici, fisici e dello spogliatoio della squadra. Con lui la Lazio cambia passo, cambia volto ma a volte sembra non bastare.Sicuramente ha inciso più di Djordjevic nelle precedenti partite, perlomeno ha visto la porta. Se tutti girano, la Lazio può battere tutti, al contrario, invece, si può perdere con chiunque. Contro un Empoli apparso in netta difficoltà, con la mancanza di un forte attaccante a dare manforte a Gilardino, nonostante un Pucciarelli vivace soprattutto nel primo tempo, la Lazio mette in cassaforte tre punti vitali dopo un’altra partita da cardiopalmo, con lo sterile vantaggio di una rete a dare serenità per quasi un’ora. Lulic ritorna alla rete ed è una lieta notizia visto le prestazioni molto altalenanti e deludenti delle ultime partite. Keita e Lulic a segno, il vecchio ed il nuovo. La vecchia guardia e la novità. Ripicche a parte, tre punti per andare in doppia cifra in un campionato complesso, con l’Europa all’orizzonte. Tutti sullo stesso binario nonostante un pessimo secondo tempo dove Strakosha viene prima graziato dal palo e poi si supera con tre interventi provvidenziali. Parlare di vero portiere è presto ma il pupillo di Tare sembrerebbe aver messo in mostra delle doti da coltivare in futuro, magari con Guerrieri.

Nei toscani Gilardino vaga senza trovare la via giusta. Pasqual imposta ma al centro balla.
Per Martusciello tanto da lavorare in una piazza che ha cambiato tutto da quattro anni a questa parte.
Per la Lazio la nota stonata porta il nome di Lucas Biglia. Decisioni discutibili sul suo impiego. Polpaccio out, lo stesso problema che lo ha costretto ai box per diverso tempo. Senza l’argentino la Lazio fatica. Un problema che troverà il giusto spazio. Per ora tre punti senza fare calcoli, evitando una brutta figura. Wallace nota lieta.

Mirko Cervelli

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