Da oggi in avanti, ogni 45 giorni, il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe terrà una conferenza stampa per aggiornare la stampa e gli addetti ai lavori sui progressi, a livello di iter burocratico e non solo, del nuovo stadio che sorgerà in zona Casaleno.
Nell’incontro odierno oltre al massimo dirigente, erano presenti l’avvocato Ceci e il direttore generale Salvini.
Il presidente ha subito voluto fare delle precisazioni su delle illazioni uscite in questo periodo. “Il Frosinone Calcio quest’anno avrà ricavi di circa 27 milioni di euro, 23 dai diritti televisivi e il resto da botteghino etc. Questi 27 milioni sono stati usati tutti per il bene della società. 18 milioni di euro sono il costo dei salari del Frosinone Calcio unitamente al settore giovanile. La partita delle infrastrutture si gioca con gli investimenti della società all’interno del nostro bacino. Siamo partiti con il centro sportivo di Ferentino che secondo la nostra visione non è ancora completato, vogliamo aggiungere un campo in erba e aggiungere una struttura con palestra e sede sociale. Una volta realizzate queste opere, sarà completato il nostro obiettivo, ovvero avere sede, prima squadra e settore giovanile in un’unica area”.
Sulla questione stadio Stirpe ha precisato. “La deroga per giocare al ‘Matusa’ è di un anno, quindi potremo continuare a giocare in questo stadio, al quale siamo molto affezionati, fino a questa stagione. Sapevamo che la società avrebbe dovuto focalizzare i propri investimenti nella costruzione di infrastrutture altrimenti non ci sarebbe stato futuro. Abbiamo sposato in pieno il percorso con il Comune, anche se tortuoso, andando avanti per la nostra strada. La prossima fase sarà un ibrido: dovranno coesistere privati e comune. Noi faremo di tutto e di più per rispettare il termine di scadenza del 20 agosto. L’investimento iniziale per lo stadio è di 8 milioni di euro più 3 milioni per la copertura. Tra centro sportivo e stadio, la società andrà ad investire qualcosa come 14 milioni di euro, credo bisogna rendere giustizia quando si prova a fare qualcosa negli interessi della città e dei tifosi“.

La serie A va vissuta con maturità. “Ci organizziamo per affrontare ogni scenario, anche quello di iniziare il prossimo campionato in un altro stadio. Se resteremo in Serie A, si potrà giocare a Pescara, in caso di retrocessione al ‘Matusa’. Nelle prossime settimane, ci giochiamo il nostro futuro dal punto di vista sportivo, ma la Serie A va vissuta con maturità. Ce la metteremo tutta, faremo tutto il possibile ma mi dispiacerebbe se tutto il lavoro fatto in questi anni venisse banalizzato con i risultati. Bisogna ricordarci da dove siamo partiti, il giorno in cui ho messo piede per la prima volta al ‘Matusa’, c’era l’erba alta un metro e mezzo e non si poteva nemmeno giocare. Il nostro programma non si esaurisce con una categoria. Noi siamo i gestori pro-tempore della società, i proprietari sono i tifosi“.
L’avvocato Ceci, a proposito dell’iter burocratico. “C’è stata già una consegna parziale del cantiere, il che non significa che si possano già iniziare i lavori. Possiamo iniziare i rilievi, una fase provvisoria e poi l’aggiudicazione definitiva che spetta al comune, con la verifica dei requisiti. Questa procedura non è stimabile con precisione, ma indicativamente ci vorranno un paio di settimane. Dal momento in cui ci sarà la stipula della concessione, il termine di proprietà dello stadio è di 45 anni. Per arrivare a ciò, c’è bisogno di un ulteriore passaggio burocratico. La realizzazione della copertura della tribuna centrale è del Comune di Frosinone. Senza chiarezza da parte del Comune, noi non possiamo andare avanti. La nostra macchina è pronta, quando ci daranno il semaforo verde, partiremo”.