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Scotto: «Serve ritrovare lo spirito dell’anno scorso»

Serpentara_francavilla

Non è stato un avvio di campionato molto felice per il Serpentara BellegraOlevano, ma i ragazzi dei presidenti Luciano Ferro e Walter Falanesca hanno dimostrato di avere dentro il carattere giusto per riprendersi dai momenti di difficoltà.

E’ a quello spirito che si appella capitan Daniele Scotto Di Clemente nel commentare il doppio k.o. delle prime giornate in serie D. «Occorre ritrovare al più presto l’anima del vero Serpentara – dice il difensore – Veniamo da due anni in cui abbiamo spesso vinto le nostre partite e ora dopo due giornate siamo fermi a quota zero. Serve una reazione forte e immediata». Il capitano commenta così l’1-4 di domenica scorsa contro il Francavilla, nel match disputato sul neutro (a porte chiuse) di Artena. «E’ stata una partita un po’ particolare perché nel primo tempo abbiamo retto bene l’urto, riuscendo anche a pareggiare i conti grazie ad un calcio di punizione di Valentino. E’ nel secondo tempo che siamo mancati e comunque tre dei quattri gol ospiti, come il nostro d’altronde, sono arrivati da palle inattive: situazioni a cui dobbiamo porre riparo».

Le reazioni “social” dei due presidenti, comunque, hanno contributo a rasserenare l’ambiente e a dare una forte iniezione di fiducia. «Questa è una società speciale, da altri parti – sottolinea Scotto – si sarebbe già messo in discussione tutto. Anche la gente la sentiamo ancora vicina, Bellegra e Olevano ci sostengono ed è un peccato non poter giocare con il nostro pubblico per altre tre partite (causa squalifica, ndr). Questa “clemenza” da parte del nostro ambiente ci stimola ulteriormente e, già da domani, battaglieremo per racimolare qualche punto perché in serie D non c’è tempo da perdere, il livello rispetto all’Eccellenza è ovviamente diverso». La gara in programma domani, però, è molto complicata: c’è la visita al Fondi. «Loro sono una squadra costruita per stare ai vertici – rimarca il capitano -, ma hanno iniziato il campionato in maniera un po’ zoppicante. Gli stimoli, comunque, saranno fortissimi sia per loro che per noi: vogliamo giocarcela».

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