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Bella Lazio contro la peggiore Inter della stagione

Con l’Europa da una parte sfumata e con un quarto posto pressoché blindato, Lazio ed Inter scendono in campo senza quella foga di chi deve raggiungere un obiettivo. Vince la squadra che ha più deluso, dal quale si ci aspettava un briciolo in più in termini di motivazioni. Come all’andata, anche il ritorno dice Lazio. Se per Pioli fu all’andata un’ancora di salvataggio, al ritorno è Simone Inzaghi a sorridere dopo due sconfitte che hanno fatto rumore solamente in chiave di classifica. La posizione del tecnico in questo momento non sembrerebbe a rischio anche se è inevitabile che si stia giocando una stagione intera. La società monitora, chiacchiera, ma di concreto nulla. Mihajlovic è il profilo giusto e stasera era presente all’olimpico ma non sarebbe un’ipotesi errata neanche optare per un tecnico navigato e il nome più gettonato sembrerebbe quello di Ventura. Sul campo, però, era doveroso dare una sterzata ad un trend che con Inzaghi non conosce mezze misure: o si vince o si perde. Una sinudoide che conosce solo andamenti a punta; da picco a picco.

Terza gioia di una stagione e la via di Milano porta sempre qualche gioia, almeno sponda Inter. L’eterno Klose mette dentro il primo sigillo di pregevole fattura e non è un caso che con l’attaccante tedesco la Lazio in avanti trova una propria fisionomia. L’Inter a tratti va in difficoltà, Brozovic e Joveric fanno gioco ma Icardi non incide. Murillo disastroso sia nell’azione che porta alla prima e seconda rete, con annessa espulsione. Segna su rigore Candreva ringraziando un Keita che mancherà nella prossima gara poiché diffidato, contro un Banti a tratti permaloso che ha esagerato nell’allontanare subito Inzaghi. Anche nel nulla, alla fine, qualche segnale sta uscendo. Milioni di parole per aver già trovato la soluzione dentro casa. Strategie?
Mirko Cervelli