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Longo: “Cassino? Una vittoria ottenuta grazie allo spirito di squadra”

«Un forte spirito di squadra». Secondo Mattia Longo, centrocampista esterno classe 1994 della Vis Artena, è stato questo il segreto che ha condotto la squadra di mister Mirko Granieri al successo nella gara interna contro il Cassino. L’1-0 finale è stato siglato (a inizio ripresa) da Gianmarco Scacchetti, al gol numero 7 in stagione e al 100esimo nei campionati di Eccellenza laziale a cui ha preso parte: davvero un traguardo straordinario considerando che l’ex capocannoniere del girone B dello scorso anno non è nemmeno una prima punta.

«Purtroppo Gianmarco è stato ammonito e in quanto diffidato ci mancherà nel prossimo match con l’Audace. Col Cassino, comunque, non era per nulla una gara semplice – continua Longo – sia per come ci arrivavamo noi, vale a dire col peso della sconfitta di Arce sulle spalle, sia per come ci arrivava la squadra ospite, decisamente in un ottimo momento dopo un difficile avvio di stagione. Ma come detto è stata la forza di gruppo a permetterci di conquistare tre punti fondamentali». Nel prossimo turno, l’ultimo dell’anno solare 2015, la Vis Artena se la vedrà contro l’Audace Sanvito Empolitana e dovrà dimostrare di aver assorbito qualche problemino a livello di rendimento esterno. «Sappiamo che sarà un’altra gara complicata, ma se non si vince avremmo reso quasi del tutto vano lo sforzo compiuto domenica scorsa. Oltretutto la capolista Città di Ciampino avrà una gara altrettanto complicata contro il Lido dei Pini: dobbiamo pensare a vincere e poi vedremo cosa sarà accaduto sugli altri campi. Il discorso sulle prime posizioni, a mio modo di vedere, è totalmente aperto anche se sei punti sono un buon vantaggio e rincorrere non è mai semplice».

L’esterno è al secondo anno di Vis Artena e quest’anno ha dovuto “sgomitare” per riuscire a trovare posto in squadra. «Sono contento dello spazio avuto: so benissimo che questo è un organico importante e che bisogna farsi trovare pronti quando arriva la chiamata del mister. Penso e credo – conclude Longo – di avere sempre fatto il mio quando sono stato impiegato, ovviamente con il fondamentale aiuto dei compagni».