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Coppa Italia d’Eccellenza: le interviste del dopo-gara di Ladispoli – Vincenzo Camilli e Claudio Solimina

Qui Viterbese: VINCENZO CAMILLI

Camilli: “Le partite e i traguardi non si conquistano con i nomi. Ma

con allenamenti, rabbia, orgoglio, determinazione”

 

Prima dell’intervista il presidente della Viterbese Castrense si fa scappare una battuta, utile a un bel sorriso, tra i presenti: “Non l’ho mai fatta, dopo una partita, un’intervista. Porterà bene?”. Vincenzo Camilli, 2-2 a Ladispoli, è stata la semifinale più equilibrata, la più complessa. Alla fine il premio di entrare in finale c’è stato, per tutto l’Alto Lazio e per tutta la provincia di Viterbo, e sono passati 15 anni… “Partita complicata, abbiamo giocato contro un’ottima squadra. Il nostro scopo era quello di arrivare in finale, e ci siamo riusciti. Stiamo facendo bene: in un mese abbiamo recuperato sette punti al Rieti, siamo riusciti almeno a fare questa finale di coppa, che, per noi, come abbiamo detto all’inizio della stagione, è un traguardo importante. Continuiamo così, perché, purtroppo, il campionato non finisce qui, e domenica abbiamo una partita importante”. Già hai sentito Piero, il babbo, al telefono? “Sì, sì, già sentito. Anche lui segue ogni giorno, sempre di più, questa Viterbese. Non era qui, oggi, per motivi di impegni lavorativi, che sono sempre tanti”. Diciamo una cosa. Nel 1999 vinse lui, da presidente, e tu eri in mezzo al campo, al Tre Fontane; una vittoria costruita su una doppietta di Bechini intervallata dal parziale pareggio di Paris. Bechini è famoso per due cose: una per la psicanalisi, l’altra per essere stato uno dei centravanti mancini più forti di tutto il Lazio, dell’Interregionale e del calcio italiano. Quella fu una grande gioia. E oggi dovete riportare a una grande gioia non una città ma tanti paesi e tante città, perché da Grotte di Castro a Viterbo ce ne sono tanti. Perché Grotte, ritengo, è sempre presente, inevitabilmente, nei vostri pensieri, nel vostro cuore… Vincenzo Camilli, dice, fieramente: “Qualcosa che mi fa molto piacere, molto orgoglio, l’aver giocato una finale da giocatore, vincendola, e il 5 febbraio provo a vincere una Coppa Italia regionale d’Eccellenza da presidente”. Con tuo padre ospite d’onore, immagino, portato come Paolo Stoppa nel “Marchese del Grillo”, con la sedia papale? Scoppia a ridere aggiungendo una frase: “Portiamo quello che è sempre il patron, che è sempre il babbo”, facendo il segno delle energie che la popolare dinastia imprenditoriale grottana impiega in questa interessante stagione. Poi Vincenzo si fa serio e spiega, nel dettaglio: “A parte gli scherzi abbiamo preso questa Viterbese, per fare qualcosa di importante. Fin adesso le cose stanno andando bene, sia in coppa che in campionato. Non si vince con i nomi. Si vince con allenamenti, rabbia, orgoglio e determinazione. Doti che adesso abbiamo e abbiamo saputo mettere in mostra”. Avete vinto sul campo di una società più abituata di voi e di tante, a frequentare la Coppa Italia? “Non solo – analizza Camilli – abbiamo vinto su un campo difficile, contro una squadra buona e una società seria, preparata, organizzata, con dei giocatori validi. Doveva essere, secondo me, una finale, e purtroppo è stata una semifinale. E’ andata bene così, a noi” In chiusura una battuta che ho fatto l’altra sera in televisione: vi hanno consegnato le chiavi del campionato, con l’esonero di Francesco Punzi. E’ arrivato il pacco postale, con le chiavi della prima posizione finale? “No, no, ti dico la verità, il campionato è difficile. Il Rieti è una grande squadra, come la nostra, anche loro hanno una società ambiziosa”. Però senza Punzi si è depotenziata da sola… “Loro hanno fatto la loro scelta, io penso soltanto alla mia squadra. Abbiamo recuperato sette punti, il campionato è lungo, ce lo giochiamo e vediamo come va”.

CLAUDIO SOLIMINA

Qui a Ladispoli ci sei venuto, ci hai giocato, la conosci bene, questa piazza. Oggi venire qui e ottenere la qualificazione non è stata una cosa facile…
“Ci ho vinto un campionato, qui”, esordisce il tecnico gialloblu. Che poi prosegue: “No, no, purtroppo questo Ladispoli è una squadra che soffriamo alla grande: è accaduto in campionato, è successo nella gara d’andata. E anche oggi abbiamo dovuto rincorrere due volte. E’ una squadra brillante, rapida, veloce, che ha uno spirito di gruppo incredibile, è messa bene in campo. Le squadre avversarie, su un campo come questo, tutte vanno in sofferenza. E’ una squadra che non molla niente, fino al 95′. Ho fatto i complimenti al presidente Paris, al direttore sportivo Nista, all’allenatore Graniero, perché su questo campo ma anche da noi hanno giocato una signora partita”.
Anche se poi nel secondo tempo avete avuto un passo e un approccio diverso, rischiando solo con quella punizione di Marvelli, verso la fine della gara.
“Abbiamo fatto un grosso secondo tempo. La squadra è cresciuta sotto l’aspetto caratteriale, della determinazione”.
E avete provato a fare la partita, rispetto al primo tempo…
“Abbiamo fatto anche qualcosa di importante. Mi dispiace solo che abbiamo sbagliato due, tre ripartenze, potevamo chiuderle meglio. Però tutto sommato volevamo questa finale e ci siamo riusciti. E siamo contenti per noi, per società, per i tifosi, e per una piazza come Viterbo, che ci è vicina da sempre”.
Una provincia intera, riuscirete a portare alla finale perché da Grotte a Viterbo sono tante realtà.
“Sì, è quello che volevamo, e anche oggi i sostenitori hanno dato una grossa risposta, e noi altrettanto sul campo. Io mi auguro che il giorno della finale potremo riempire le tribune del campo su cui giocheremo. La dedichiamo ai nostri tifosi perché se la meritano”.
Che hai pensato quando hai sentito dell’esonero di Francesco Punzi da parte del Rieti. Il primo pensiero, quale è stato?
Solimina dice: “Mi dispiace perché secondo me stava facendo un buonissimo lavoro, quello che dico anche ai miei: non è facile, in un campionato di Eccellenza, andare su campi come Ladispoli, come Montefiascone, e riuscire a fare risultati pieni. E’ vero che abbiamo recuperato sette punti in un mese, però è pure vero che la sua squadra sapeva fare risultati, e a Montefiascone non era facile; l’hanno rimontato al al 93′. Mi dispiace perché Francesco è un bravo allenatore e un giovane che sta uscendo fuori: dispiace perché secondo me certe volte bisogna pensarci un attimino, prima di prendere delle scelte affrettate”.

Massimiliano Cannalire

(ha collaborato Alessandro Battaglia)